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VIDEO | Mancano operai nel settore orafo, Randellini: "Presto ad Arezzo il bilancio delle competenze"

Formazione post diploma, politiche attive per avvicinare aziende e scuola. La ricetta del segretario generale della Camera di Commercio

Due anni di pandemia, la concessione del reddito di cittadinanza, la mancanza di specializzazione. Sono tutti fattori che stanno incidendo fortemente sulla mancanza di manodopera anche nel settore orafo. Le ditte aretine si "fregano" gli operai specializzati a vicenda e molti posti restano scoperti. Un fenomeno generalizzato che tocca da vicino anche altri settori della produzione, ma che ad Arezzo pesa molto sul comparto trainante dell'export.

"E' un problema legato alla gestione degli ordinativi che sono presenti nel settore orafo, lo scarso reperimento della manodopera è legato alla durata della pandemia che ha rallentato l'incontro tra domanda e offerta e alla mancanza di specializzazioni, non c'è il personale che è adatto a gestire i processi anche nel settore orafo - spiega Marco Randellini  segretario generale della Camera di Commercio Arezzo Siena. L'ultima rilevazione Excelsior mostra come 48 casi su 100 sono i profili professionali che le aziende non riescono a trovare. Cosa fare? Investire sulla formazione anche post diploma con gli Its, sono già 9 in Toscana, anche qui con il polo universitario stiamo aprendo delle prospettive. Poi agire sulle politiche attive del lavoro per avvicinare le aziende al mondo della scuola che non sta aspettando altro. Ci vogliono attori istituzionali che si prestino a questa attività. Noi ci stiamo lavorando, porteremo ad Arezzo il bilancio delle competenze, un'iniziativa interessante per offrire uno strumento in più per la conoscenza migliore dei profili professionali che le aziende stanno cercando."

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