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VIDEO | "Fine di un incubo per noi giostrai". Torna il Luna park ad Arezzo dopo 2 anni

Parla Alan Catellani, rimasto per 9 mesi bloccato a Perugia: "Dall'inizio della pandemia non abbiamo quasi più lavorato. C'è chi si è indebitato e chi si è rivolto alla Caritas. Ora speriamo di ripartire". C'è solo un'incognita: l'area di via Duccio è vincolata al progetto dell'ospedale da campo Covid

Grandi manovre nell'area destinata agli spettacoli viaggianti di via Duccio da Buoninsegna. Dopo due anni torna il luna park ad Arezzo: l'edizione 2020/2021, infatti, è saltata causa Covid. I titolari delle attrazioni stanno ripartendo a pieno regime, quasi tutti sono reduci dalla buona esperienza di Perugia, i "Baracconi", riproposti per la prima volta dal coronavirus a cavallo tra ottobre e novembre. "E' andata bene - spiega Alan Catellani, aretino e titolare del 'bruco mela' che parla a nome dell'intera carovana - speriamo non ci sia un nuovo stop per l'emergenza sanitaria, sarebbe il colpo di grazia per l'intera categoria. Già molti di noi versano in gravi difficoltà".

Torna il Luna park ad Arezzo: il montaggio

"C'è chi si è indebitato e chi è andato alla Caritas"

Sono stati due anni durissimi per i giostrai e gli imprenditori degli spettacoli viaggianti. "Qualcuno è ripartito soltanto adesso, c'è chi ha lavorato un po', ma piccole cose - dichiara Giovanni Picci -. I mesi della pandemia sono stati lunghi e senza prospettive. Molti dei nostri amici hanno contratto debiti, alcuni si sono dovuti rivolgere alla Caritas per sopravvivere. C'è chi aveva aperto un mutuo per una nuova attrazione ed ha perso tutto. Ma adesso cerchiamo di ripartire: la gioia più grande per noi è vedere di nuovo in piedi e funzionanti le nostre giostre", dice mentre finisce di scaricare il proprio camion. "Non è stato facile - aggiunge Catellani -, io sono stato fermo 9 mesi a Perugia. Ero lì quando è scattato il lockdown. Non sapevo cosa pensare". Ad Arezzo ci fu una situazione analoga, con il circo Orfei bloccato per mesi nell'area di via Duccio da Buoninsegna.

Sessanta attrazioni

Sono circa sessanta le attrazioni complessivamente ospitate ad Arezzo, trenta quelle più grandi. Il luna park dà lavoro a una ventina di famiglie. "Abbiamo bisogno di ripartire dopo un periodo difficilissimo - dice ancora Catellani - l'inaugurazione sarà sabato 27 novembre. Speriamo di portare anche un po' di divertimento ai più piccoli che durante il periodo delle chiusure hanno sofferto più degli altri".

48 ore per liberare l'area per un ospedale da campo

L'unica incognita è rappresentata dal vincolo che l'amministrazione comunale di Arezzo ha imposto ai giostrai: quella di liberare l'area entro 48 ore - dal momento in cui verrà loro richiesto - per allestire un ospedale da campo Covid. Lo scorso anno, infatti, la zona del luna park era stata tenuta sgombera, a disposizione per una struttura sanitaria Covid temporanea. Una costruzione che non è stata mai fatta, nemmeno durante il picco della pandemia, quindi difficilmente vedrà la luce in futuro. La questione dell'opportunità dell'ospedale da campo fu peraltro oggetto di uno scontro acceso, all'epoca, tra Asl e Comune. E i riflessi della querelle - con il Comune che non rinuncia alla possibilità di vedere in zona un ospedale da campo Covid - arrivano fino ad oggi, con l'allestimento del luna park "vincolato". "Siamo pronti e determinati a mantenere la nostra parola - conclude Catellani -, toglieremo tutto nei tempi previsti, qualora ci sia la necessità di farlo. Onestamente mi auguro proprio di no: spero che non ci sia bisogno di arrivare a questa misura estrema perché smontare le giostre non è un'operazione da nulla. Ma come detto, siamo disposti a tutto pur di lavorare".

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