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Mercoledì, 24 Aprile 2024

"Nessuna è sola, noi siamo qui". In centinaia alla fiaccolata per Sara e Brunetta

Ieri sera, 19 aprile, associazioni, istituzioni e cittadini hanno marciato insieme per ricordare le due donne uccise all'interno di un appartamento di via Varchi

“Noi ci siamo e siamo pronti a dare il sostegno necessario. Quindi denunciate”. L'invito è quello che la presidente dell’associazione aretina Pronto Donna, Loretta Gianni, rivolge nuovamente a tutte le donne vittime di violenza. “Ci sono ancora troppe situazioni sommerse - continua - queste sono le più pericolose e preoccupanti. Noi lo ribadiamo, ci siamo e con noi ci sono anche le istituzioni”. Parole forti, cariche di amarezza e sofferenza che arrivano in occasione della fiaccolata organizzata in ricordo di Sara Ruschi e Brunetta Ridolfi, la figlia e la madre uccise a coltellate da Jawad Hicham lo scorso 13 aprile.

All’evento, svoltosi ieri sera 19 aprile ad Arezzo, hanno preso parte centinaia di cittadini, amministratori oltre a rappresentanti di associazioni locali. Capofila, ovviamente, il team di Pronto Donna. “Il messaggio che speriamo arrivi è quello della speranza - ha ribadito Gianni - questa sera siamo qui non solo per ricordare due donne uccise barbaramente ma, anche, per dare forza e sostegno alle tante che ne hanno bisogno”.

Nel frattempo, nei giorni scorsi è arrivato il nulla osta della procura di Arezzo al rilascio delle salme di Sara e Brunetta. Domani 21 aprile, alle 15, saranno celebrati in cattedrale i funerali delle due donne. In occasione del funerale, come già annunciato nei giorni scorsi dal sindaco Alessandro Ghinelli, sarà proclamato il lutto cittadino.

19 aprile 2023 - Fiaccolata in memoria di Sara Ruschi e Brunetta Ridolfi

La lettera di Ebla Ahmed presidente Senza veli sulla lingua

L'associazione Senza veli sulla lingua prende parte al vivo dolore della comunità aretina per l'efferata morte di due donne innocenti ed è vicina alla famiglia e a tutti coloro che amavano Sara Ruschi e Brunetta Ridolfi. Oggi ci rivolgiamo alle istituzioni per dire che si deve agire contro la violenza di genere e insistere nelle attività di prevenzione per creare una cultura del rispetto. 

È fondamentale far conoscere alle donne i servizi di aiuto che esistono su questo territorio e che, in caso di difficoltà, possono essere attivati. Inoltre è necessario che i cittadini riconoscano la violenza sulle donne come fenomeno di valenza pubblica e non solo privata. È soltanto accanto alle istituzioni che Arezzo può trovare dentro di sé i modi per prevenire tragedie come questa. 

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