Nell’ultimo consiglio generale della Fnp Cisl di Arezzo è stata eletta la nuova segreteria. L’incontro si è svolto presso l’Hotel Minerva, con la partecipazione di molti delegati e della segreteria regionale Fnp al completo, nonché del nostro segretario nazionale Emilio Didoné. Una scelta necessaria dopo la presentazione delle dimissioni da parte dell’ex segretario generale Fnp Cisl Arezzo Enzo Fossati, che ha lasciato il timone per raggiunti limiti di età e di mandato, come previsto dalle norme statutarie, lasciandosi alle spalle un periodo proficuo con ottimi risultati.

Il consiglio generale ha eletto come nuovo segretario provinciale Fabrizio Fabbroni, aretino di 66 anni con una grande esperienza maturata negli anni all’interno della Cisl aretina: per 12 anni segretario generale del Slp Cisl e per altri 12 segretario provinciale della Cisl a fianco di Marco Salvini. La segreteria che affiancherà Fabrizio Fabbroni è composta da Luciana Lapi, ex Fp e da Gianni Di Scala, ex Fim ed ex Femca, a cui si aggiunge anche un coordinamento di formazione e comunicazione gestito da Alberto Sordi.

“La struttura rinnovata per oltre 2/3 si concentrerà - ha spiegato Fabrizio Fabbroni - sui temi legati all’accoglienza, alla territorialità e in generale sulle necessità quotidiane degli anziani e delle famiglie, a partire da servizi fondamentali come la sanità, i trasporti, l’integrazione. In particolare - prosegue Fabbroni - il nostro impegno, in continuo confronto con le istituzioni locali, si concentrerà sui temi socio sanitari e sulla relativa contrattazione territoriale con i sindaci, le Aziende Ospedaliere e la Regione. Particolare riguardo sarà posto verso la disabilità e verso la cura della persona dal punto di vista della sanità domiciliare, anche per quanto riguarda l’aspetto dell’alimentazione e dell’igiene. Tra gli altri obiettivi c’è poi quello dell’attenzione al tempo libero dei pensionati. La nostra proposta è che le persone anziane possano occupare il loro tempo con attività di socializzazione, iniziative di turismo sociale, attività fisica e supportando i coetanei più sfortunati e soli all’interno delle RSA, anche per tornare ad animare e rendere accessibili questi luoghi. Abbiamo un compito arduo, all’interno di una congiuntura negativa per la percezione dei cittadini verso le associazioni in generale, ma dobbiamo provare a riallacciare i fili con i tanti che non si sentono rappresentati, adesso tocca a noi”.