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Ex Tiberina 3 bis patrimonio della Provincia di Arezzo: partono i lavori per riaprirla al traffico

Oggi è stato firmato l'accorso con il quale la Provincia di Arezzo insieme a quella di Forlì Cesena e al Comune di Pieve Santo Stefano si impegnano per la riqualificazione della strada

“A spingerci è il senso di responsabilità e il desiderio di supportare i Comuni più piccoli”. Con queste parole la presidente della Provincia di Arezzo, Silvia Chiassai Martini, ha presentato il documento grazie al quale la ex Tiberina 3 bis tornerà aperta al traffico veicolare da e per la vallata. “Una giornata storica - ha detto il sindaco di Pieve Santo Stefano, Claudio Marcelli - finalmente dopo mille difficoltà patite abbiamo trovato soluzioni efficaci”.

Questa mattina, 29 novembre, all’interno del palazzo della Provincia di Arezzo, la presidente Chiassai Martini, il primo cittadino di Pieve e il presidente della Provincia di Forlì-Cesena, Enzo Lattuca, hanno firmato un accordo utile alla sistemazione dell'infrastruttura che, e bene ricordarlo, nonostante la valenza strategica è stata declassata nel 1997 a strada comunale nel tratto compreso tra l’uscita E45 di Pieve Santo Stefano nord fino confine con l’Emilia Romagna.

Come si è arrivati alla firma dell’accorso

Lo scorso luglio, è stato firmato un protocollo di intesa tra la Provincia di Arezzo ed il Comune di Pieve Santo Stefano come atto propedeutico per la presa in carico della strada da parte dell’ente provinciale. “Lasciare le competenze di questa via di comunicazione ad un comune di piccole dimensioni come Pieve - ha detto la presidente Chiassai Martini - ci è sembrata una scelta quanto mai inopportuna. La Provincia, in qualità di casa dei Comuni, ha per tanto deciso di correre in aiuto e supportare concretamente il territorio”.

Con il documento sottoscritto oggi la Provincia potrà prendersi in carico i primi 5 milioni stanziati per l’esecuzione dei lavori e avviare l’iter che consentirà di risolvere definitivamente i grandi problemi di collegamento tra l’uscita della E45, Pieve Santo Stefano e la Romagna. “Questa circa - spiegano Chiassai Martini e Marcelli - servirà a realizzare i lavori relativi alla progettazione definitivo esecutiva già sviluppata da Anas, dalla frazione di Valsavignone verso il confine regionale, e sviluppare la progettazione di tutto il restante tratto”.

"Dopo quasi trent’anni dalla richiesta del Comune di Pieve di prendere in carico questa strada - afferma la presidente Chiassai Martini - mi sono assunta la responsabilità di fare una scelta politica che dimostra l’azione di un ente che veramente è “Casa dei Comuni” e che, pur non avendo le possibilità economiche dei decenni passati, mantiene l’interesse per la tutela della Valtiberina. Ci siamo presi la responsabilità e l’impegno di reperire i 40 milioni necessari alla messa in sicurezza della strada, di acquisirla nel nostro patrimonio e di occuparcene della gestione futura. Ringrazio i tecnici delle due Province, il dirigente Paolo Bracciali e il responsabile della viabilità Carlo Fiordelli per la Provincia di Arezzo e il dirigente Fabrizio Di Blasio ed il responsabile del servizio viabilità Gianfranco Arienti per la Provincia di Forli-Cesena, che hanno elaborato in poco tempo il progetto.”

Considerazioni condivise anche dal sindaco Claudio Marcelli. "Ci sono iniziative politico-amministrative che cambiano il corso della storia, l’accordo che firmiamo oggi ha tutte le caratteristiche per esserlo - ha detto - Abbiamo lavorato, e continueremo a farlo, per cancellare l’incubo isolamento in caso di interruzioni lungo la E45, come avvenuto nel gennaio 2019 a seguito del sequestro al viadotto Puleto. Inizia così il percorso per il ripristino della viabilità abbandonata lungo la exTib3Bis, che gode già di un importante finanziamento statale”.

"Con l'accordo di oggi - ha aggiunto il presidente della Provincia di Forlì-Cesena, Enzo Lattuca - i nostri enti si dimostrano parte fondamentale della soluzione di un annoso problema per la viabilità dell'intero Paese. La E45 sarà presto completamente ristrutturata con l'imponente intervento di risanamento a cui è sottoposta ma, la viabilità alternativa, anche solo per fare fronte ad eventuali temporanee interruzioni, deve essere necessariamente garantita. Adesso avvieremo l'intervento sulla ex 3 bis dal tratto toscano e progetteremo tutto il tratto che collegherà la Valtiberina con la Valle del Savio. Questo è solo il primo passo ma andremo avanti con la stessa determinazione”.

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