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Mercoledì, 24 Aprile 2024

Coronavirus e focolai familiari, Rossi: "Tso? Non previsto dalla normativa nazionale, ma ci siamo portati avanti"

"Se cambiasse la normativa ben venga noi intanto ci siamo mossi in base alle nostre competenze"

"Il trattamento sanitario obbligatorio per i focolai familiari? Per poterlo fare andrebbe cambiata la normativa nazionale. Noi intanto ci siamo portati avanti e abbiamo cercato di contenerli con gli strumenti che abbiamo". Così il presidente della Regione Enrico Rossi risponde alla richiesta del sindaco Alessandro Ghinelli. Il primo cittadino era intervenuto sull'argomento dopo la notizia dei due cluster emersi nell'Aretino - uno a Piandiscò e l'altro a Cortona - e nella sua consueta conferenza stampa in diretta Facebook aveva annunciato di aver scritto al governatore affinché venisse data ai sindaci la possibilità di richiedere trattamenti sanitari obbligatori (tso) in caso di rifiuto degli infetti di trasferirsi negli alberghi sanitari.

"Questi focolai si generano spesso in situazioni di sovraffollamento - ricorda Rossi - in molti casi si tratta di famiglie di immigrati. Abbiamo dato ai sindaci il potere di intervenire, ordinando e prescrivendo lo spostamento in albergo sanitario. Allo stesso tempo ci sarà una particolare attenzione a quelle realtà in cui ci sono gruppi etnici cui componenti sono rientrati recentemente da America Latina o estremo oriente".

Ma per quanto riguarda il trattamento sanitario obbligatorio invocato da Ghinelli, al momento nulla da fare. 

"Se cambiasse la normativa ben venga - conclude Rossi - noi intanto ci siamo mossi in base alle nostre competenze".

In Toscana si è verificata una lieve recrudescenza dei contagi da Coronavirus legata a questi gruppi familiari. Nella giornata di ieri i nuovi casi emersi sono stati 19, a fronte di poche unità rilevate ormai  quotidianamente da alcune settimane. La preoccupazione è che questi focolai possano allargarsi oltre l'ambito familiari. I sindaci potranno trasferire i positivi che vivono in realtà sovraffollate negli alberghi sanitari e anche sanzionare chi si rifiuta. Le multe previste sono salate: fino a 5mila euro. 

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