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Il settore giovanile la goccia che ha fatto traboccare il vaso. L'arrivederci di Anselmi all'Arezzo

L'intervista rilasciata al termine della conferenza stampa: La Cava, Pieroni, il settore giovanile e come non funzionava il cda

"Sono entrato nell'Arezzo da imprenditore per dare una mano alla società della mia città, ne esco da imprenditore e da tifoso, con un legame fortissimo nei confronti di questi colori, della squadra e della tifoseria"

La storia tra la Società Sportiva Arezzo e Massimo Anselmi si è conclusa. Nella giornata di ieri, all'interno di uno studio notarile di Perugia, si è formalizzato l'acquisto da parte di Alle srl del 20% dalla Società Amaranto srl, che ha di fatto lasciato in mano a Giorgio La Cava il 99%, con l'1% sempre di Orgoglio Amaranto.

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Massimo Anselmi, durante la conferenza stampa avvenuta presso la sua azienda, ha spiegato i motivi di questa scelta e i trascorsi che hanno portato a separarsi, come socio, in maniera definitiva dalla società amaranto. 

L'ultimo "sgarbo" subito dall'ex socio di minoranza è quello legato al settore giovanile, che può considerarsi l'ultima goccia che ha fatto traboccare un vaso già abbondantemente colmo.

"La mia proposta è stata rifiutata senza una motivazione concreta - dice Massimo Anselmi - sono venuto a conoscenza solo dopo il diniego che erano stati presi accordi con altre persone qualche mese prima, e questo, una volta di più, mi ha convinto che la mia presenza nella SS Arezzo non aveva più senso".

Anselmi, nelle scorse settimane, durante un'assemblea dei soci, aveva formalizzato al presidente La Cava e a Orgoglio Amaranto la prossibilità di potersi occupare interamente al settore giovanile, con un progetto ambizioso che potesse rilanciare definitivamente il centro sportivo de Le Caselle e crescere dei giocatori del vivaio in modo sano e lungimirante. Una proposta che attendeva una risposta che è arrivata a tardare. Trascorsi diversi giorni, il patron amaranto ha comunicato ad Anselmi l'impossibilità di accettare la sua offerta, perchè altri soggetti erano interessati al settore giovanile e alla sua gestione. Questo è stato l'ultimo rifiuto ricevuto dall'ex vice presidente prima e socio di minoranza dopo, che lo ha portato a risolvere in maniera definitiva la sua posizione all'interno della società.

Ma i rapporti all'interno dell'Arezzo?

Questo è stato un altro motivo pesante nella scelta di cedere le quote della sua Amaranto srl. Dopo la grande tensione dello scorso febbraio, quando i rapporti con La Cava erano ai minimi storici, era tornato il sereno con l'uscita dal cda. Ma il contrasto non era con il presidente, ma con il direttore generale Pieroni, con cui non c'è mai stato grande feeling.

"Voglio chiarire una volta di più che - afferma Anselmi - i rapporti personali con Giorgio La Cava restano buoni. Non ho alcun risentimento nei suoi confronti e porterò con me tante delle esperienze che abbiamo vissuto insieme in questo periodo. Purtroppo, e lo dico con rammarico e dispiacere, credo che il direttore generale (al quale riconosco una grande conoscenza del mondo del calcio) abbia sempre lavorato per dividere me e il presidente, manipolando tante informazioni date in pasto ai tifosi e raccontando una realtà distorta. E' stata una macchinazione che alla fine ha avuto successo, visto che sono uscito dall'Arezzo, ma di cui non comprendo lo scopo, se non quello di operare senza vincoli, senza paletti e senza gli occhi addosso di chi, come me, avrebbe potuto sollevare eccezioni (ovviamente non tecniche, ma gestionali)".

Anselmi lascia come socio, ma rimane tifoso della squadra di calcio ed è pronto a sottoscrivere l'abbonamento per la stagione 2019/2020.

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