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La versione distorta di "Bella ciao" di Fry. Omaggio al 25 aprile e alla lotta al Covid-19

L'artista aretino ha prodotto "home made" una personale rivisitazione del celeberrimo brano simbolo della Resistenza

Era il 18 agosto del 1969 quando Jimi Hendrix chiuse la tre giorni di Woodstock intonando la sua celeberrima versione dell'inno americano. Disturbata, violenta e con il feedback della chitarra così tanto strozzato da simulare il suono delle bombe esplose in Vietnam. Quella non fu una semplice esibizione ma un atto di protesta contro uno dei conflitti più atroci del ventesimo secolo.

Cinquantuno anni dopo quel momento, un altro artista si è lascisto travolgere dagli stessi sentimenti che spinsero Hendrix a raccontare le atrocità del proprio tempo attraverso la musica. E' nata così la versione distorta di "Bella ciao" che porta la firma di Francesco "Fry" Moneti, musicista professionista di indiscusso talento nonché membro dei Modena City Ramblers e Casa del Vento. Un brano struggente con il quale viene raccontato un momento storico, quello attuale, dove a terrorizzare è un nemico invisibile che miete vittime e lascia dietro di sé macerie.

"Sì lo ammetto - spiega Moneti - complice la visione di un documentario sul festival di Woodstock in tarda serata, ho preso il violino, un effetto wha per chitarra e, ispirato alla rapsodia prodotta di Jimi Hendrix, ho suonato "Bella ciao". Una versione però distorta, disturbata, in linea coi tempi che stiamo vivendo".

Contestualmente, è lo stesso musicista a riflettere sul prossimo futuro della musica e degli eventi di piazza partendo proprio dai grandi concerti che, in occasione del 25 aprile, ogni anno vengono organizzati per celebrare l'anniversario della liberazione nazi fascista.

"Il 25 aprile prossimo venturo sarà il primo in cui non si suonerà nelle piazze - spiega ancora - Il nostro è un mestiere che si basa, perlopiù, sui grandi eventi dove gli "assembramenti di persone" sono la normalità. Concerti, eventi, live. In questo momento, a causa dell'emergenza sanitaria in corso, sono cosa da evitare. Va da se che non sarà possibile festeggiare il 25 aprile come vorremmo. Non vi sarammo abbracci, boccali di birra da scambiare con la persona accanto. Niente pogo né salti liberatori. Credo però che troveremo altri modi per celebrare quest'importante data.
Ci saranno maratone musicali via social e, dove possibile, degli schermi su cui proiettare video, saluti e brani. Sarà un 25 aprile da festeggiare a casa, cercando di sentirci comunque il più vicini possibile. E' per questo che ho deciso di dare un piccolo contributo a questa giornata importante suonando e registrando una "Bella ciao" distorta, disturbata, in linea coi tempi che stiamo vivendo. La giro a chiunque volesse utilizzarla. Potrebbe eesere la sigla degli eventi che si stanno costruendo coi mezzi che abbiamo a disposizione (e meno male che abbiamo le infinite possibilità della rete). Sarebbe bellissimo diventasse un canto corale e virale in attesa di suonarla, il prima possibile, in versione integrale nelle piazze di tutto il mondo. Eccovela qua".

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