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Vittime del Salva-Banche: "Una soluzione per tutti o il 31 gennaio sarà la Fuga da Bancatraz"

. E' una sorta di ultimatum quello lanciato dall'Associazione Vittime del Salva-Banche con un comunicato sul sito ufficiale. La nota arriva ad una settimana esatta dall'incontro, giudicato insoddisfacente, con i vertici delle Good Bank. Nei...

<<Se nei prossimi quindici giorni non saranno rispettate tre condizioni basilari, il 31 gennaio sarà "La fuga da Bancatraz">>.

E' una sorta di ultimatum quello lanciato dall'Associazione Vittime del Salva-Banche con un comunicato sul sito ufficiale. La nota arriva ad una settimana esatta dall'incontro, giudicato insoddisfacente, con i vertici delle Good Bank. Nei locali di Banca Marche a Roma, l'8 gennaio, sedettero da un lato l'amministratore delegato di Banca Etruria Roberto Bertola, la dottoressa Pierdicchi, consigliere indipendente delle nuove banche ed in collegamento telefonico lo studio legale Romanelli, dall'altro i rappresentanti dei risparmiatori vittime del decreto del 22 novembre.

Dall'incontro non uscirono novità rispetto a quanto già si sapeva, nessun passo avanti verso i risparmiatori, come elenca l'Associazione: il ricorso al fondo di solidarietà di 100 milioni, caso per caso, attraverso un arbitrato e secondo criteri ancora da definire con i decreti attuativi ma con il chiaro intento di dare sollievo unicamente a coloro che con l’azzeramento delle obbligazioni subordinate si fossero trovati in uno stato di evidente e oggettiva difficoltà, stante l’esclusione totale dell’AD Bertola a qualsiasi ipotesi di ristoro “erga omnes”.

La nostra delegazione - raccontano - ha fatto ben presente alcune ipotesi per il reperimento dei capitali necessari a finanziare soluzioni di sistema: dalle probabilissime plusvalenze sugli NPL, alle possibili plusvalenze sulla vendita delle “New Bank” fino al credito di imposta generatosi per effetto della cessione dei NPL alla “Bad Bank”, che da solo dovrebbe avere un valore superiore ai 400 milioni di Euro. Allo stesso modo abbiamo avanzato in forma volutamente vaga le ipotesi finora discusse sulla stampa, dalla proposta Romani-First CISL alla proposta FISAC-CGIL alle altre, tutte nessuna esclusa. Le Nuove Banche hanno deciso di trincerarsi dietro lo scudo delle regole imposte alternativamente dal Governo e dalla UE, scartandole aprioristicamente, come nel caso delle eventuali plusvalenze sui NPL, o dichiarandosi incompetenti a discuterle. Abbiamo fatto presente che una soluzione di sistema avrebbe ricostruito il rapporto di fiducia e di reciproco interesse tra le Nuove Banche e le Vittime del decreto “Salva-Banche”, in gran parte ad oggi tuttora correntisti, ma senza esito. Questo solleva numerose perplessità sia sulla forma che sulla sostanza di questa mossa che ci sembra esprimere più il tentativo mediatico di ottenere un consenso che la volontà di porre rimedio ad una giustizia inaudita.

Insomma un dialogo che sembra morto sul nascere, visto che le nuove banche si chiamano fuori da possibili azioni di rivalsa. L'Associazione presieduta da Letizia Giorgianni invece alza il tiro e ribadisce come sia evidente la continuità aziendale e le incongruenze sui bond piazzati e le posizioni dei risparmiatori:

È palese che chiunque, in seguito all’esproprio violento operato dal governo, si sia trovato in evidente e oggettiva difficoltà, è un soggetto a cui in primo luogo non si sarebbe mai dovuto proporre un investimento di quel tipo e il cui reale profilo di rischio non lo avrebbe mai permesso.

Per questa oggettiva catena di responsabilità che coinvolge tutti, dall’ultimo degli impiegati al massimo degli organismi di controllo, un rimborso è l’atto minimo di giustizia dovuto, il punto zero da cui partire per intavolare qualsiasi ipotesi di dialogo e non certo il punto finale di una discussione che pare così morta prima ancora di cominciare.

L’eventuale richiesta, per chi dovesse aderire a tale forma di compenso, di rinunciare ad altre azioni legali sarebbe lesiva dei diritti e degli interessi dei più deboli che, in stato di necessità, si troverebbero costretti a scegliere tra la sopravvivenza e la giustizia mentre chi ha più capitali potrebbe intraprendere senza troppi pensieri la strada più lunga ma potenzialmente più redditizia delle cause civili.

La asserzione con cui le New Bank si chiamano fuori dalla gestione criminale dei vecchi istituti, in presenza di una continuità aziendale del tutto evidente dalla stessa continuità di sedi, dipendenti, contratti, codici ABI e CAB e in taluni casi persino dirigenti è ridicola e ci asteniamo quindi dal commentarla ulteriormente.

È impensabile che, in uno stato di diritto, si possa con una leggina della domenica a mezzanotte sorpassare ogni legislazione, dal diritto fallimentare alla costituzione.

Ed ecco quindi tre condizioni che dovranno avere una risposta concreta nei prossimi 15 giorni secondo l'Associazione Vittime del Salva-Banche:

Soluzioni ERGA OMNES, non legate al reddito né alla percentuale di capitale investito nei titoli azzerati dal decreto “Salva-Banche” e che riguardino in modo indistinto tutti i risparmiatori dei 4 istituti coinvolti, con particolare celerità per coloro che dovessero trovarsi in uno stato di oggettiva necessità.

Soluzioni di GIUSTIZIA, in cui le probabilissime plusvalenze ricavate in seguito al recupero dei crediti della bad bank, dalla vendita delle new bank e dal credito di imposta generato dalla svalutazione dei NPL siano utilizzate in primo luogo per il rimborso integrale dei risparmiatori espropriati.

Soluzioni di DECENZA, che stralcino l’odiosa “onorabilità” di chi si è reso complice di una gestione criminale degli istituti di credito.

Insomma una soluzione di rimborso che sia per tutti, utilizzando le probabilissime plusvalenze per il rimborso integrale dei risparmiatori e lo stralcio della clausola dell'onorabilità per i vertici dei vecchi istituti. Altrimenti:

Se entro 15 giorni queste 3 semplici richieste non troveranno una risposta concreta, l’Associazione Vittime del Salva-Banche invita tutti i risparmiatori colpiti, i loro familiari, conoscenti, amici e simpatizzanti tutti ad unirsi a loro, il 31 Gennaio, per la “Fuga da Bancatraz”

A partire dal 31 Gennaio, infatti, chiediamo a tutti di chiudere i conti correnti ancora aperti presso le New Bank, sia quelli in attivo sia quelli in passivo, eventualmente chiedendo la Surroga al nuovo istituto di Credito. Per questo forniremo una guida che pubblicheremo sul ns. sito www.vittimedelsalvabanche.it

La “Fuga da Bancatraz” lascerà le New Banks come, senza di noi, sono davvero: “Empty Banks”, Banche Vuote.

Vuote di clienti, di onore, di fiducia, di credibilità.

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