Si schianta a bordo dell'aereo: recuperato il corpo del pilota Massimo Giua
Al momento dell'incidente il pilota castiglionese era diretto all’aeroporto del Molin Bianco di Arezzo
Al momento dell'incidente il pilota castiglionese era diretto all’aeroporto del Molin Bianco di Arezzo
In quel continente tanto amato è possibile che Carlo Spini e Gabriella Vigiani, morti nello schianto del Boeing 737 Max, possano essere tumulati.
Con parole toccanti uno dei figli dei due aretini morti nell'incidente aereo di Addis Abeba li ricorda sul suo profilo Facebook. Una perdita immensa: per la loro grande e unita famiglia, ma anche per l'intera comunità aretina.
Il pilota - che aveva chiesto di poter tornare indietro e atterrare - avrebbe "lottato" contro quel sistema così all'avanguardia che però stava portando l'aereo verso il basso.
Marito e moglie vivevano a Sansepolcro, dove lui aveva lavorato come medico presso l'ospedale. Da alcuni anni in pensione, Spini non aveva mai smesso di pensare agli altri: una vera vocazione la sua, che lo portava anche cinque volte l'anno in Africa.
I due aretini, marito e moglie, facevano parte di una onlus di Bergamo. Ultimo aggiornamento ore 17.