Un importante passo in avanti nella vicenda che vede protagonista la coppia omogenitoriale: una delle due mamme infatti, a causa di una lacuna normativa, non può riconoscere i figli (pur essendo stati generati con i suoi ovociti) perché è stata la partner a partorirli
Prosegue così la battaglia della coppia di mamme di Anghiari: solo una, quella che ha partorito i bambini, è stata riconosciuta giuridicamente. L'altra, senza i cui ovociti i bambini non sarebbero potuti nascere, non è presente nei loro documenti
Lettera ai presidenti di Camera e Senato da parte della coppia che lotta affinché entrambe le mamme possano riconoscere i figli. "Un paradosso che riguarda anche le coppie eterosessuali con problemi di fertilità che si sottopongono a terapie all'estero"
Solo una delle due donne, quella che ha partorito i bambini, è legalmente registrata come madre. L'altra, pur essendo il genitore biologico, non può riconoscerli. L'avvocato: "Occasione persa per il Tribunale di Arezzo"
Il caso della coppia di Anghiari potrebbe oggi giungere ad una conclusione: solo la donna che ha partorito i figli ha potuto riconoscerli. Mentre l'altra mamma - che è anche la mamma biologica - non compare in nessun certificato
La storia della coppia di Anghiari che, tramite l'avvocato Ramona Borri, si è rivolta al tribunale per veder riconosciuti i diritti di entrambe le mamme. A novembre la decisione dei giudici