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Un ko che non ci voleva, ma la volata è solo all'inizio e domenica c'è Arezzo-Cremonese

"Da qui in avanti ogni partita sarà una guerriglia e chi non l'ha capito, il riferimento è ai giocatori, non ha compreso cosa sta facendo". Basta questa frase per comprendere tutta l'amarezza di Stefano Sottili o per meglio dire la rabbia per il...

"Da qui in avanti ogni partita sarà una guerriglia e chi non l'ha capito, il riferimento è ai giocatori, non ha compreso cosa sta facendo". Basta questa frase per comprendere tutta l'amarezza di Stefano Sottili o per meglio dire la rabbia per il ko. La serie utile si ferma dopo sei turni così come l'imbattibilità di Borra che, pur confermandosi un para-rigori, cade dopo 458'.

Gli effetti del 4-4-2 non si sono visti contro un avversario con lo stesso ordine tattico. La partenza spint dei rossoneri, la verve dell'ex Bazzoffia e soprattutto di Barba ha messo in difficoltà per la prima volta in stagione Alessio Luciani e alla distanza Sergio Sabatino.

Limitare però la debacle ad un calo fisico sarebbe riduttivo. L'Arezzo dopo un mese di gennaio da urlo sta attraversando un periodo di flessione che ci può stare. Quello che è emerso a Piacenza però fa riflettere alla luce di alcune assenze nell'undici titolare.

Dover giocare al massimo per non sbagliare nella volata finale ha costretto il mister a compiere alcuni avvicendamenti. Sottili ha dovuto far fronte agli acciacchi che hanno limitato il lavoro settimanale di Corradi e Cenetti. Con i se e con i ma si va poco lontano, ma di sicuro l'assenza di un incontrista puro nella mediana non è certo passata inosservata. Nella zona nevralgica del campo prima delle idee è mancato quel qualcosa in più rispetto al solito che permetteva di tenere la distanza tra i reparti e soprattutto di andare su quelle palle sporche che hanno prodotto le occasioni più pericolose degli uomini di Pea.

Difficile quindi rinunciare ad un incontrista puro come Cenetti in vista della Cremonese. Di sicuro la prova con il Pro Piacenza fa tornare l'Arezzo con i piedi per terra così come Arcidiacono, tra i più attesi, che contro i rossoneri non è riuscito a incidere come ci si aspettava. Tra il digiuno dal gol e il rientro dopo lo stop forzato per il 28enne siciliano la strada è in salita. Tra le note dolenti in casa Arezzo c'è il fatto di non aver saputo approfittare per la seconda domenica di fila dei risultati delle avversarie.

In attesa di conoscere l'esito di Cremonese-Alessandria non resta altro da fare se non pensare alle cose concrete come un secondo posto da blindare che sarebbe comunque un bel trampolino in chiave playoff.

La corsa non è finita a Piacenza, anzi semmai è iniziata dato che domenica al Comunale arriverà proprio la Cremonese per uno scontro diretto da brividi. Per l'occasione è lecito attendersi qualcosa in più dei 1.373 abbonati (più qualche centinaio di paganti) perchè la volata è ancora in svolgimento e l'amaranto non è una moda che passa. Articoli correlati:

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In ricordo di Lauro Minghelli, tifosi amaranto a Maranello Twitter @MatteoMarzotti
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