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Ferretti lascia: "Mi disimpegno". Non pagati i contributi: altro -2 in classifica

Termina l'era Ferretti. L'imprenditore romano passa la mano, da questo pomeriggio ha ufficializzato la volontà di disimpegnarsi completamente dell'Unione Sportiva Arezzo. Arrivato nel gennaio 2013 con il Cavallino in serie D, Ferretti lascia la...

Termina l'era Ferretti. L'imprenditore romano passa la mano, da questo pomeriggio ha ufficializzato la volontà di disimpegnarsi completamente dell'Unione Sportiva Arezzo. Arrivato nel gennaio 2013 con il Cavallino in serie D, Ferretti lascia la società in acque non proprio tranquille.

Complice la crisi e lo Stato che non ha rispettato i pagamenti verso le aziende di Ferretti come lui stesso sottolinea. Spetterà adesso ad Andrea Riccioli trovare una nuova proprietà e stando alle parole di Ferretti trovano conferma le indiscrezioni su un gruppo di imprenditori aretini.

Il passaggio di proprietà potrebbe concludersi nel giro di qualche settimana, questori augura Ferretti o almeno entro di dicembre quando scatterà un'altra scadenza.

"Mi disimpegno - afferma subito Ferretti - lascio l'Arezzo facendo un passo indietro. A Riccioli l'incarico di cercare nuovi acquirenti. Non ho più intenzione di andare avanti seguendo l'Arezzo. Mi auguro che ci sia un gruppo di imprenditori aretini interessato ad entrare visto che non chiedo un euro".

Intanto è in arrivo un'altra penalizzazione, perché sono stati saldati solo gli stipendi ma non i contributi.

"Saldati gli stipendi ma non i contributi - ha aggiunto Ferretti - chi rispetterà le prossime scadenze? Sarà una gestione ordinaria. C'è la crisi e non devo dare altre spiegazioni. Se devo rinunciare a qualcosa rinuncio a questo".

Nei giorni scorsi ci sono stati vari incontri, ma senza alcun esito per la cessione del club.

"La speranza che si facciano avanti gli aretini - prosegue Ferretti - siamo stati a Firenze e in altre città ma non ci hanno illustrato alcun business plan o altro. Solo gente improvvisata. Parlerò con il sindaco, purtroppo non c'è stato tempo e modo di farlo prima della conferenza stampa. Spero che possa mettere insieme un gruppo che aiuti l'Arezzo. Di imprenditori se ne sono fatti avanti tanti, da tutta Italia. Per due mesi e mezzo ci sono stati pseudo incontri che ci hanno bloccato".

L'Arezzo è in vendita a titolo gratuito e l'ormai ex presidente illustra la situazione debitoria e i costi di gestione.

"I debiti dell'Arezzo? Sono 600mila rateizzati a 48 mesi che sono garantiti dai contributi della legge Melandri che entreranno da qui a giugno. La gestione dell'Arezzo tutto compreso costa 2 milioni con squadra allestita un anno fa per salire. I bilanci sono certificati dalla Covisoc".
Ma fino a quando potrà andare avanti l'Arezzo? La risposta è quella di una ordinaria amministrazione almeno nei prossimi mesi.

"Il mio gruppo è un grande creditore dello Stato - sottolinea Ferretti - se lo Stato uccide le aziende questi sono i risultati. Lavoro al 90% per lo Stato. Guardate l'Atac: sono esposto per milioni come per il Ministero delle Infrastrutture. Mi auguro che il futuro dell'Arezzo possa essere buono soprattutto se la società sarà affidata in buone mani. Qui ci sono valori umani che sarebbe un peccato perdere. C'è gente che lavora tanto senza l'orologio in mano. Sono dei veri aziendalisti, merce rara. Se si riesce a tenerlo io non vedo buio il futuro dell'Arezzo. Mi auguro entro la settimana e non aspettare dicembre per il passaggio di proprietà".

L'augurio a Riccioli, dg e vicepresidente del club che adesso dovrà trovare una nuova proprietà per l'Arezzo.

"E' un amico - prosegue Ferretti - un collaboratore fidato di cui avrei bisogno anche a Roma. Gli sto dando una bella croce. Riccioli è aretino, tiene alla società ed ho piena fiducia in lui. In passato sicuramente ho peccato come tutti i peccatori. La città da dove vengo ha influito molto nei rapporti. Venire in una serie C da fuori può innescare sistemi strani. Forse ho sbagliato, sono stato magari arrogante. Ho provato a cancellare e ripartire. Questo rapporto non è esploso e mi dispiace, mi dispiace molto".

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