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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Sport e sociale: l'Arezzo Rugby si forma sui temi del bullismo

Sport e sociale si incrociano nell'attività dell'Arezzo Rugby. Oltre ad allenamenti e partite, la società sta investendo nell'organizzazione di corsi, convegni e seminari gratuiti a cadenza bimestrale con l'obiettivo di promuovere un processo di...

Sport e sociale si incrociano nell'attività dell'Arezzo Rugby. Oltre ad allenamenti e partite, la società sta investendo nell'organizzazione di corsi, convegni e seminari gratuiti a cadenza bimestrale con l'obiettivo di promuovere un processo di formazione e di educazione per trattare le più svariate tematiche: dalla disabilità al contrasto a doping e bullismo, dall'educazione alimentare all'integrazione interculturale. Questo impegno concretizza quanto previsto dal bando di gestione dell'impianto di via dell'Acropoli che ha visto l'Arezzo Rugby premiato dal Comune anche in virtù della propria attenzione verso le varie problematiche sociali.

Il più recente di questo ciclo di appuntamenti promosso dalla società è stato l'incontro "Uno per tutti, tutti per uno" che ha trattato le dinamiche relative al bullismo, spiegando come in famiglia e nello spogliatoio sia possibile individuare e contrastare questo triste fenomeno diffuso tra bambini e adolescenti. A parlarne è stata la dottoressa Jessica Grassi, professionista laureata in scienze e tecniche di psicologia clinica che si è confrontata con tecnici, atleti e genitori, illustrando la problematica e ascoltando le storie personali dei presenti. Il dibattito, a cui sono state invitate tutte le società rugbystiche della provincia e i rappresentanti della federazione, si è sviluppato attraverso l'illustrazione del bullismo tradizionale e del più moderno cyberbullismo che, oltre a coinvolgere in modo paritario maschi e femmine, può avere effetti molto più gravi per il carattere virale del web. L'attenzione si è spostata poi sui segnali che indicano il coinvolgimento in dinamiche di bullismo, sul ruolo della famiglia e sulle correte pratiche da tenere su internet, soffermandosi infine sui fenomeni che possono verificarsi nello spogliatoio e sul delicato compito dell'allenatore-educatore. «La federazione - commenta Francesco Cherubini, presidente dell'Arezzo Rugby, - ha più volte ribadito con orgoglio come il rugby sia uno sport dove non sono stati riscontrati episodi di bullismo. Nonostante questo, abbiamo ritenuto importante promuovere questo incontro per sensibilizzare le famiglie e gli stessi ragazzi sui suoi sintomi e sulle sue conseguenze, dal momento che si tratta di un fenomeno che può riguardare potenzialmente chiunque e che può verificarsi in ogni ambiente, dalla scuola al web».

Il progetto sociale dell'Arezzo Rugby raggiungerà a breve un secondo traguardo, dal momento che tre ragazzi con disabilità seguiti dalla dottoressa Grassi inizieranno ad allenarsi gratuitamente sui campi di via dell'Acropoli. Questi nuovi atleti giocheranno con i rugbysti delle varie squadre giovanili, vivendo così un'occasione di integrazione e di confronto che ribadisce l'importante valore educativo insito nell'attività sportiva. «Lo sport deve essere per tutti - aggiunge Cherubini, - dunque siamo orgogliosi di questa collaborazione avviata con la dottoressa Grassi».

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