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Riccioli si dimette da dg: "Dato il massimo per la squadra del mio cuore"

La lettera con la quale Andrea Riccioli si dimette da direttore generale. “In questi 30 mesi da Responsabile Marketing prima e da Direttore Generale poi, la mia vita, in ogni sua sfaccettatura, è cambiata. Non nascondo che da aretino, questo...

La lettera con la quale Andrea Riccioli si dimette da direttore generale.

In questi 30 mesi da Responsabile Marketing prima e da Direttore Generale poi, la mia vita, in ogni sua sfaccettatura, è cambiata. Non nascondo che da aretino, questo momento, rappresenta un passaggio significativo della mia vita.

La responsabilità di portare più in alto possibile il marchio dell’Unione Sportiva Arezzo è stata uno stimolo nella ricerca della miglior strada possibile. A fronte di numerose battaglie vinte, ce ne sono, come è naturale che sia, anche alcune non andate nel verso desiderato, ma dalle quali ho imparato molto.

Credo sia arrivato il momento di salutare la squadra del mio cuore, per la quale ho gioito e sofferto, sempre con la medesima faccia. Sempre con la stessa idea in testa che dal primo momento mi ha accompagnato: superare ogni ostacolo. E di ostacoli ne abbiamo trovati molti, io e tutto lo staff dell’Unione Sportiva Arezzo, ma mai abbiamo pensato che lo sforzo necessario alla risoluzione rappresentasse un ostacolo insuperabile. Ed è stata questa, molto probabilmente, la nostra fortuna. Sono felice di aver portato a compimento tanti dei punti fondamentali per la crescita della Società.

Se l’Arezzo oggi ha un centro sportivo per la prima volta nella storia, è evidente che qualcosa è stato fatto. Così come la concessione dello Stadio Comunale, i negozi con il merchandising ufficiale e un centro medico: punti fondamentali per la crescita. Spero che anche questo abbia contribuito a riportare un po’ di senso di appartenenza e un colore più vivido, rispetto all’amaranto sbiadito che avevo trovato.

Un ringraziamento speciale lo riservo a ogni singolo dipendente dell’Unione Sportiva Arezzo, sempre professionali, sempre disposti al sacrificio per il bene dell’azienda, sempre abili a districarsi tra le difficoltà che ogni giorno gli si ponevano davanti. L’aver portato professionisti all’interno dell’azienda Arezzo Calcio è per me gran motivo di vanto ed orgoglio. Un patrimonio di risorse umane incredibile che hanno contribuito a mettere le giuste basi per programmare il futuro.

Così come la prima squadra. Siamo riusciti a creare un gruppo di uomini, prima che calciatori, ed è proprio per questo che per loro io ci sarò sempre, perché siamo stati sempre una grande famiglia. Ringrazio tutti gli allenatori e lo staff del settore giovanile per la fiducia e il rispetto avuti, ai quali consiglio di continuare il lavoro con la stessa dedizione e volontà dimostrata fino ad oggi, fattore che li ha contraddistinti arrivando a risultati importanti.

Risultati importanti raggiunti da mister Massimo Pavanel. Un piacere aver conosciuto una persona come lui, soprattutto dal punto di vista umano. Non può non essere un predestinato.

Ho lavorato per quasi due anni fianco a fianco di Roberto Gemmi, un professionista serio ed un’amicizia vera e di sicuro durevole nel tempo, anche fuori dal campo.

In ultimo, ma non per importanza, ringrazio Mauro Ferretti. Sono felice di aver conosciuto e di aver condiviso questa esperienza e lo ringrazio sia per aver creduto in me, sperando di aver ripagato la fiducia data, sia da aretino per i capitali investiti nella mia città e per la nostra squadra.

Infine ringrazio l’Amministrazione Comunale nella persona del Sindaco Ghinelli e degli Assessori Tanti e Nisini per il percorso condiviso insieme.

Mi dimetto da Direttore Generale con la consapevolezza di aver dato il massimo per la squadra del mio cuore.

Me ne vado come in tempi non sospetti anticipai, anche nel corso di una conferenza stampa ad alcuni giornalisti, perché la mia persona non sarebbe mai potuta, e dovuta, essere minimamente di ostacolo al futuro dell’Arezzo. Credo di aver costruito qualcosa più delle basi. Per raggiungere gli obiettivi, però ci vuole tempo e calma, come è servito a noi, servirà ai nostri successori.

Per noi tifosi amaranto il Cavallino rappresenta una ragione di vita, quasi un figlio da educare e riprendere nei momenti di difficoltà, ma adesso che lascio l’incarico chiedo a tutti noi di avere pazienza. Questo è stato uno dei mesi più difficili, ma non ho mai mollato nemmeno quando tutti millantavano l’assoluta verità.

Infine ringrazio i veri tifosi, e sottolineo veri, per la vicinanza e per le critiche, quest’ultime spesso costruttive, utili alla costruzione di un sogno che si avvererà, prima o dopo, anche ad Arezzo.

Sempre Forza Arezzo”.

Andrea Riccioli

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