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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Pallamano, under 13 in campo per un triangolare tra Petrarca, Montecarlo e Scuola Scarperia

Spesso nel mondo dello sport si usa e si abusa del termine gioco, accostando al sostantivo aggettivi non sempre felici tanto nell'intento quanto nel significato: bello o brutto, generoso o egoista, corretto o scorretto, spettacolare o inguardabile...

Spesso nel mondo dello sport si usa e si abusa del termine gioco, accostando al sostantivo aggettivi non sempre felici tanto nell'intento quanto nel significato: bello o brutto, generoso o egoista, corretto o scorretto, spettacolare o inguardabile e così via. Al punto da stravolgere completamente il vero significato della parola.

Un caro vecchio dizionario definisce il gioco "attività di fantasia finalizzata alla ricreazione ed al divertimento ma non priva di valore formativo". Parole d'oro, da ricordare. Nascondino o pallamano è lo stesso: divertirsi è voglia di fare, sorridere anche se perdi, gioire senza sufficienza, rispettare regole di convivenza, dare e cercare amicizia. In sintesi. non solo saper stare assieme agli altri ma desiderare di farlo. Questo è semplicemente gioco.

Fermi i campionati maggiori, è stata domenica scorsa la palestra ITIS, dotata di un campo in scala adatta ai piccoli atleti categoria under 13, ad ospitare Petrarca, Montecarlo e Scuola Scarperia impegnate in un acceso triangolare. L'attività promozionale obbliga le società partecipanti a schierare formazioni miste maschili e femminili, così vedi cittini e cittine della Petrarca Under 13 mista scendere in campo assieme e capisci che è qui davvero si gioca. Nel senso più letterale e forse più bello.

La cronaca esige di riportare un risultato esaltante per Arezzo che prima domina Scarperia, 33 a 11, poi in una sorta di finale regola anche Montecarlo, anch'esso vittorioso nettamente sui mugellani, per 29 a 27. Primo posto e grande soddisfazione per Rondoni, impeccabile panchina all'ennesimo successo guidando un gruppo che promette davvero bene. Ma quello che conta è altro, e ben lo si può immaginare dai volti dei piccoli atleti, dal bellissimo clima in campo e sugli spalti, dall' ovvio merendone finale, curato dal gruppo Petrarca, che ha accomunato tutti in una vera giornata di festa.

I piccoli cresceranno, il tempo aggiungerà ingredienti al gioco che diventerà sport. Arriveranno responsabilità, impegno, agonismo. La pallamano, non ce ne vogliano gli altri, è uno sport meraviglioso ma l'importante, come per gli altri, è che a qualunque età resti sempre e comunque un gioco. I bambini ce lo ricordano.

Oggi tanti circhi invocano il nome dello sport e ci incitano quotidianamente ad esaltare gesta, spesso misere, di mercenari che altro non sono se non novelli gladiatori per un pubblico da arena. Spettacolo, forse, ad essere buoni, non altro.

Ci può essere gioco senza sport, ma lo sport senza gioco ? Probabilmente no e comunque non ci interessa. Il posto al Colosseo lo lasciamo volentieri ad altri.

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