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"Non è un addio ma un arrivederci, grazie Arezzo". Il saluto e i motivi della partenza di Pavanel

"Non è un addio ma un arrivederci". Lo ha detto Pieroni ma lo ha detto soprattutto Massimo Pavanel. Nel giorno della sua partenza da Arezzo il tecnico veneto ha voluto spiegare i motivi per i quali ha rinunciato al rinnovo. "Sabato scorso - svela...

"Non è un addio ma un arrivederci". Lo ha detto Pieroni ma lo ha detto soprattutto Massimo Pavanel. Nel giorno della sua partenza da Arezzo il tecnico veneto ha voluto spiegare i motivi per i quali ha rinunciato al rinnovo.

"Sabato scorso - svela Pieroni - avevo portato Pavanel a pranzo nello stesso ristorante dove avevo incontrato Conte e Sarri. Gli auguro di arrivare in alto, dove sono adesso anche Conte e Sarri".

Pavanel lascia l'Arezzo dopo otto mesi che resteranno indelebili nella storia dell'Arezzo. "Sembrano passati anni invece nemmeno due mesi fa eravamo qui in questa sala stampa - ha ricordato Pavanel - qui abbiamo rotto le corna a tutti. Adesso sono qui a spiegarvi i motivi di questa scelta".

La voce del tecnico non nasconde l'emozione, la commozione del momento. Pavanel trattiene le lacrime anche davanti ai ragazzi dei gruppi organizzati arrivato allo stadio per un saluto. Fuori, alla rete di recinzione del campo Lebole, lo striscione che lascia senza parole il "generale Massimo". "Gli allenatori si ringraziano, gli uomini si ricordano!"

Mister, in conferenza stampa spiegando i motivi del suo addio ha tirato in ballo il secondo mondiale dell'Italia con Lippi in panchina.

"Abbiamo vinto il nostro mondiale - risponde Pavanel - ad Arezzo tutti insieme abbiamo fatto qualcosa di stupendo. Vado via con questo ricordo. Con la festa sul campo e in Piazza Grande con lo striscione dei tifosi. Arezzo mi ha dato veramente tanto. E' stata un'avventura impegnativa sotto tutti i punti di vista ma ne è valsa la pena".

Davvero c'era il rischio di perdere obiettività?

"C'era questo rischio - precisa il mister - non pensare di giudicare se tenere o meno i giocatori di questa rosa. Mi hanno dato tutto, oltre il 200 per cento. Ho chiesto loro in più di una occasione di dare l'anima e lo hanno fatto. Ho un debito di riconoscenza verso questi ragazzi. Meglio che adesso arrivi un altro allenatore che possa decidere liberamente. Sono convinto che in questo modo la squadra posso fare ancora meglio".

Davvero va via senza avere un altro accordo?

"E' così. Fino ad ora si sono rincorse solo tante voci ma non c'è nulla di concreto. Sicuramente vorrei avvicinarmi a casa, ma al momento sono libero. Il discorso della famiglia è stato importante nella mia decisione ma come detto ci sono stati anche altri motivi".

Cosa resterà di Arezzo per Pavanel?

"E' una parte del mio cuore. Ringrazio tutti gli aretini sono stati loro i veri guerrieri che hanno difeso questo bene. La società adesso c'è, è presente ed ha le idee molto chiare ma soprattutto ha voglia di fare. Può essere l'anno zero, quello giusto per ripartire con un progetto".

In bocca al lupo.

"Crepi, ma questo non è un addio è un arrivederci".

Twitter @MatteoMarzotti

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