Capuano, giornalista per un giorno in diretta a "Quelli che il calcio". Parla del caso Sperotto

E' il giorno di Eziolino Capuano. Sempre su un campo da calcio ma questa volta non come allenatore. Il carismatico mister dell'Arezzo infatti, sta vestendo i panni dell'inviato per la trasmissione di Rai Due, "Quelli che il Calcio".

Il campo da calcio dal quale si collegherà Capuano è quello di Pescopagano, in Basilicata, la squadra del suo paese che milita nel campionato di Prima categoria.

A Capuano, novello giornalista, il compito di aggioranare il pubblico televisivo sulla partita contro la Possidente con notizie in tempo reale.

L'allenatore dell'Arezzo si conferma così come vero e proprio fenomeno mediatico, scoperto, suo malgrado, in seguito alla diffusione dell'audio del suo sfogo nello spogliatoio, sui social. Il primo collegamento è stato alle 14,15, con Capuano affacciato da una terrazza panoramica. Ha parlato di calcio vero, riferendosi a quello delle categorie di dilettanti. Poi ha svelato: "ho già parlato con la squadra, gli ho detto oggi bisogna vincere sennò si fa brutta figura". Inevitabile una domanda legata al caso Sperotto: "C'è un trasporto di emozioni momentanee - ha detto - io non penso che si possa dare un valore intrinseco di un dopo un allenamento di una partita amichevole". Poi ha proseguito: "Fino a che ci sara questa fase adrenalinica farò l'allenatore, il ragazzo (Sperotto ndr) è un buon giocatore: tutto è partito per una goliardata, che poi è stata gestita orrendamente. Io ritengo che un allenatore, che può essere tuo padre e che attraverso il risultato si gioca la sua vita professionale, non possa essere registrato e sbeffeggiato" Articoli correlati:

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