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Sussi, entusiasmo e buoni propositi: "Più corsa e gioco rapido. Ecco l'Arezzo che ho in mente"

Conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore dell'Arezzo. 48 anni, aretino, lascia la Juniores per il salto in prima squadra. "Ho davanti un compito difficile ma con la disponibilità dei giocatori sono sicuro che faremo bene"

Quando ha utilizzato il verbo sbiellare, italianissimo ma molto aretino, Andrea Sussi ha girato definitivamente pagina rispetto al suo passato e rispetto al suo predecessore Marco Mariotti. La conferenza stampa di investitura del nuovo tecnico dell'Arezzo ha aperto un altro capitolo dentro la stagione che, nonostante il -5 dalla vetta, deve essere ancora quella del salto di categoria.

“Se avessi avuto dei dubbi riguardo questo incarico – ha detto Sussi – non avrei accettato. So che sono un esordiente e che ho davanti un compito difficile ma ho anche tanto entusiasmo e ho delle idee da proporre alla squadra. La rosa è competitiva, anche se costruita secondo presupposti diversi dai miei. Ci sono alcuni correttivi che ho in mente di apportare. Se i ragazzi mi daranno la loro disponibilità, nessun traguardo ci è precluso”.

Amante del 433, con cui l'anno scorso ha vinto lo scudetto in Primavera, sarà proprio questo il punto di partenza tattico, con l'Arezzo che comunque dovrà essere “camaleontico”, in grado cioè di sapersi ridisegnare a seconda delle contingenze e delle necessità. Una mano, in questo senso, la darà il mercato che aprirà il primo dicembre.

“La campagna acquisti e cessioni la farà la società, ma io ci metterò una parola. Tutti i movimenti li concorderemo insieme, anche per quanto riguarda gli under. Nella mia idea di calcio servono giovani da utilizzare in ogni reparto: ne cercheremo qualcuno pure per l'attacco, in modo da non precluderci nessuna soluzione. E poi a me piace sfruttare le corsie laterali, quindi faremo dei correttivi anche lì. Ma sarann0 correttivi, non rivoluzioni”.

Cresciuto nell'Arezzo, con cui ha fatto tutta la trafila delle giovanili fino all'esordio in prima squadra, Sussi sa che la piazza può portare vento alle spalle oppure schiacciare a terra. “Il pubblico deve essere una risorsa, non un handicap. Chi gioca qui, ha delle responsabilità e deve essere in grado di sopportarle. E' da questo che vorrei ripartire, perché poi dal punto di vista tecnico le qualità ci sono. Dobbiamo aggiungerci un po' più di corsa, di velocità nell'aggredire gli spazi e gli avversari, requisito fondamentale nel calcio di oggi. Voglio un Arezzo che giochi a due tocchi, che cambi fronte di manovra repentinamente. Non avrò un ritiro a disposizione e il tempo è limitato: ma sono sicuro che ce la faremo”.

L'ultima battuta Sussi l'ha dedicata alla sua vecchia squadra, la Juniores allenata in questo inizio di stagione e prima in classifica nel suo campionato. “Ho salutato i ragazzi e confesso che dal punto di vista umano sono molto dispiaciuto, così come sono dispiaciuti loro. Ma spero che faranno bene lo stesso”.

La giovanile adesso passa sotto la guida di Jody Zurli, vice di Sussi fino a ieri pomeriggio. Il neo tecnico della prima squadra invece avrà al suo fianco lo staff che aveva lavorato anche con Mariotti: (il tecnico in seconda Stefano Martinelli, il preparatore atletico Mauro Taraborelli e il preparatore dei portieri Silvio Mariani). Domenica debutto a Poggibonsi, in un altro scontro diretto insidioso. E con la necessità di tornare alla vittoria che manca da tre giornate.

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