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Superlega, De Zerbi e Cosmi all'attacco: "Le emozioni sono del popolo, non dei mercanti"

Dura presa di posizione di tre ex amaranto nei confronti della Superlega. "Non vorrei giocare con il Milan" ha detto De Zerbi alla vigilia. Conte pensa solo alla corsa Scudetto. Le opinioni degli ex amaranto

Sono ore frenetiche nel mondo del calcio per la nascita della Super League, l'atto di scissione da parte di 12 top club europei che hanno creato un nuovo torneo per poter ottenere maggiori introiti. Un nuovo trofeo che andrebbe ad affiancarsi ai campionati nazionali e alle coppe europee come Champions League ed Europa League che è stato visto come un atto di tradimento da parte dei club più piccoli e non solo. Il turno infrasettimanale di serie A previsto tra oggi e domani ha permesso di compiere con le conferenze stampa della vigilia una sorta di tour tra i vari allenatori della massima serie e le parole di alcuni ex tecnici e giocatori amaranto sono state delle autentiche bombe sul caso Superlega.

Cosmi: "Le emozioni sono del popolo, non dei mercanti. Daspateli!"

Oggi sulla panchina del Crotone il buon Serse Cosmi non ci è andato leggero soprattutto sui social con l'immagine di un pallone sgonfio e lacero postato su Instagram a cui ha aggiunto un pensiero.

"Si prendono il pallone e lo vendono al migliore offerente. Il mio calcio è quello che raccontava Eduardo Galeano, è il calcio di quello 'sfacciato dalla faccia sporca che esce dalllo spartito e commette lo sproposito di mettere a sedere tutta la squadra avversaria, l’arbitro è il pubblico delle tribune, per il puro piacere del corpo che si lancia contro l’avventura proibita della libertà'. QUESTE EMOZIONI NON SONO IN VENDITA, ANCHE PERCHÉ APPARTENGONO 'SOLOAL POPOLO, NON AI MERCANTI. E adesso daspate loro!!".

De Zerbi: "Non ho piacere a giocare con il Milan"

"Non ho piacere a giocare questa partita perché il Milan fa parte delle squadre fondatrici. L'ho detto a Carnevali e ai miei giocatori. Poi se Carnevali mi obbligherà allora andrò, ma ci sono rimasto male". E dire che lui nel Milan ci è cresciuto ma la scoperta della nascita della Super Lega avvenuta nella serata di domenica, almeno ufficialmente, non è va già a Roberto De Zerbi, in amaranto nella stagione 2005/2006 in serie B con 35 presenze e 7 reti ma soprattutto tante giocate ancora ben scolpite nella mente con quella maglia numero 10.

"Fare una Super Lega dove loro decidono chi deve entrare e decidono chi sta fuori, va a togliere l'essenza del calcio. Io sono partito quest'anno spingendo il sogno del quarto posto, del quinto, del sesto. Forse io e la mia società siamo coglioni perché ancora sogniamo ma qualche risultato lo abbiamo fatto e qui si tratta di metterci la faccia - ha detto De Zerbi - Se questo è il calcio moderno è una roba che non rispetta l'uomo prima del calciatore e del tifoso. Noi facciamo parte di un ambiente ricco, dove girano tanti soldi, e allora devono farsi delle domande loro. Non mi interessa se tutte queste squadre sono indebitate. Io sono orgoglioso di far parte del Sassuolo perché ragiona come ragiono io. A dicembre il Sassuolo è arrivato quarto sul campo mettendo in mezzo squadre anche più forti di noi. A gennaio avremmo potuto rinforzare la squadra. Io non ho fatto nemmeno mezza riunione di mercato con Carnevali, perché sapevo il momento che stavamo attraversando, non ho avuto mezza richiesta per rinforzare la squadra e l'abbiamo anche pagata questa scelta e se tutte queste squadre sono indebitate devono farsi delle domande di come hanno gestito le loro aziende. Non è che perché hanno fatto disastri, perché queste società sono gestite da potenti, prepotenti, debbano poi farla pagare alla piccola società che fa le cose fatte per bene, ai giocatori che sul campo sudano e sognano di poter andare a giocarsi la Champions in stadi importanti contro squadre prestigiose. È tutto sbagliato. Sono arrabbiato perché il calcio mi ha dato da mangiare per 40 anni e anche io al calcio ho dato tutto e non la metto come questione lavorativa, va oltre al lavoro e allo stipendio, ma proprio nella sfera dei valori, dei sentimenti, delle rivalità calcistiche italiane sulle quali si sono giocate tante partite, si sono scritte tante pagine. Così non mi piace e quindi cerco di combatterlo secondo i valori che i miei mi hanno trasferito e non abbassando la testa o facendo finta di niente, anche se potrebbe andare contro, in futuro, qualche mio interesse. Però è giusto che noi del calcio, così come hanno fatto Klopp, Bruno Fernandes, i tifosi del Liverpool, del City, ci si esponga. Questa è una pagina triste, grave, pesante, che può andare a rovinare il mondo che io amo e che ho amato e per il quale mi sono speso in tutto e per tutto".

Semplici: "Non sono d'accordo con la Superlega"

Anche Leonardo Semplici, dopo la pirotecnica vittoria nello scontro salvezza con il Parma, si schiera contro la Super League. Tra l'altro il Cagliari, anche se non ufficialmente, ha già fatto capire di essere contrario e che chiederà al pari di altre società l'esclusione delle tre big italiane dalla Serie A.

"Prenderanno le decisioni gli organi deputati - ha risposto Semplici nella conferenza stampa alla vigilia di Udinese-Cagliari - Non sono assolutamente d’accordo con queste novità, ma ora non voglio pensare a quello che sarà il futuro del calcio, abbiamo ben altri problemi. Sono concentrato sulla salvezza del Cagliari".

Conte pensa allo Scudetto

Dribbling secco di Antonio Conte, che con la sua Inter è lanciatissimo verso lo Scudetto.

"Ho letto un po' di cose ma adesso siamo totalmente focalizzati sul presente e sul fare qualcosa di straordinario. Poi avremo tempo per fare delle valutazioni. Se sono pronto? Io sono nato pronto".

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