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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Calcio

Strambelli crea, Colombo conserva, l'Arezzo vince. Ma con il Foligno la squadra ha rischiato troppo

Il fantasista e il portiere sono in uno stato di grazia e nelle ultime due partite le loro prodezze si sono rivelate decisive. Ieri però gli amaranto si sono difesi male, subendo due gol evitabili: un problema su cui Mariotti dovrà lavorare

Come cifra di gioco complessiva, equilibrio tra reparti, gestione della palla, è stata la prestazione più scombinata e sofferta di tutte. Però saper vincere soffrendo è fondamentale e saper fare la guerra non è una dote da poco. I tre punti con il Foligno, al di là della scarica di adrenalina che mancava da troppo tempo, pesano come il marmo. L'Arezzo ha individualità che spaccano le partite anche quando la coralità viene meno e non è trascurabile che alla fine tre rimpalli abbiano propiziato le tre segnature: la buona sorte ci ha messo lo zampino e questi dettagli, nella domenica in cui il San Donato viene rimontato dal 3-1 al 3-3 dopo il novantesimo, fanno la differenza. Esattamente come aver attaccato nel secondo tempo verso la sud: la curva, che aveva mandato sulla traversa il rigore di Peluso a suon di fischi, ha spinto dentro il pallonetto di Sicurella. Vincere così è uno spettacolo. E l'Arezzo può goderselo fino in fondo.

COSA VA

Strambelli e Colombo, in questo momento, sono toccati dalla grazia. Il fantasista crea, il portiere conserva, la squadra vince. Il “mago” nelle ultime due partite è riuscito a mettere la firma su tutte e sei le segnature amaranto, roba che se non è un record poco ci manca: tre volte l'ha buttata dentro in prima persona, una volta ha scodellato l'assist, le altre due ha dato il là all'azione. Accentratore, a volte egoista, innamorato del ricamo, Strambelli ha 33 anni, un sinistro che parla e una condizione fisica ancora invidiabile. Ieri, in occasione del 3-2, ha portato a zonzo Bengala per trenta metri e ha cambiato passo con la naturalezza di un ragazzino a partita appena cominciata. In realtà eravamo al minuto 84 di una gara tosta, andata avanti a strappi, in cui NS7 ha dovuto ballare in orizzontale per cercare spazi sul fronte offensivo e ripiegare per dare una mano ai compagni di centrocampo e difesa, un po' troppo morbidi quando si trattava di contenere. Strambelli viene da una stagione monstre a Molfetta, con 17 gol e 12 assist a referto. In teoria quindi non bisognerebbe stupirsi, se non fosse che Arezzo non è Molfetta e che è passato un anno in più. Bene così, la fantasia al potere è uno slogan che conserva un certo fascino.

Colombo sta facendo quello che per un portiere è il compito più complicato di tutti: far apparire semplici cose che in realtà non lo sono. Palloni che spiovono dentro l'area, conclusioni che rimbalzano un metro avanti, tiri a giro destinati all'angolo lontano: l'1 amaranto prende tutto o quasi, perché poi di fronte all'impossibile c'è poco da fare. Oltre a incidere sui risultati, il ventenne vestito di giallo trasmette quella sensazione di sicurezza che tranquillizza compagni e tifosi. Il difficile, comunque, viene adesso: per chi deve badare alla porta, la testa conta quasi più delle mani e mantenere la concentrazione alta è fondamentale. Colombo sembra sulla buona strada: ascoltare le interviste di ieri in sala stampa per averne la riprova.

COSA NON VA

Ci sono under che spopolano, tipo il 2001 Colombo e il 2002 Mancino, e under che soffrono. Mastino, al primo anno fuori dalla sua Sardegna, sta annaspando dietro agli episodi, sempre contrari quando c'è lui di mezzo. Tre rigori procurati in sei gare ufficiali sono troppi, anche perché figli di un'approssimazione esiziale negli interventi. Il ragazzo ci mette l'anima, è tignoso nei contrasti, ma le sue prestazioni hanno buchi larghi che lasciano filtrare acqua pericolosa. Mariotti l'ha allenato anche a Carbonia, lo conosce, l'ha voluto e lo sta facendo giocare, probabilmente soppesando l'impatto psicologico che potrebbe avere un'esclusione dagli undici. Il dilemma, in questi casi, è capire se a un 2001 alla prima esperienza in una piazza tosta come Arezzo, faccia meglio continuare a vedere il campo oppure un periodo di stacco per ritrovare serenità. Per Ruggeri vale più o meno lo stesso discorso, anche se l'ex Parma è stato più lineare nel suo percorso, senza inciampi particolari a parte ieri, quando Valentini l'ha bruciato prima di andare a segnare l'1-1. Ecco, il gol del primo pareggio folignate, con Ruggeri fatto fuori in scioltezza e Marchetti e Lomasto a sedere per terra, a due metri dalla porta, è l'immagine di ciò che l'Arezzo non può concedersi. Perché poi non sempre arriva un Sicurella a buttarla dentro in rovesciata. E perché, come noto, le difese solide sono quelle che fanno vincere i campionati.

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