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La storia del derby ha preso un altro giro. E stavolta festeggia l'Arezzo

Di solito al "Picchi" in superiorità numerica ci restava il Livorno, che alla fine vinceva la partita. Ieri è andata diversamente, con il tabù dell'Ardenza spezzato dopo 48 anni

L’ultimo doppiettista amaranto all’Ardenza era stato Frick nella primavera del 2001, ma fu meno fortunato di Cantisani: superMario perse 5-3, il talentino calabrese invece si è portato a casa 3 punti che profumano di buono. I corsi e ricorsi storici stavolta sono dolci per l’Arezzo, che dopo la trasferta di Livorno solitamente si leccava le ferite e coltivava rimpianti.

Chiudere in 9 uomini, per esempio, era già successo due volte nel derby: nel 1999 con Cosmi in panchina (cartellini rossi per Di Loreto e Spinelli) e nel 2016 con Sottili allenatore (fuori Sirri Moscardelli). In entrambi i casi gli amaranto riuscirono a guadagnare un pareggio per 1-1. Ieri la sorte è girata al contrario: espulsi Benassi Lucarelli, con i padroni di casa già sotto nel punteggio e che poi hanno alzato definitivamente bandiera bianca.

In un curioso gioco del contrappasso, non può sfuggire agli occhi il dato statistico più rilevante: l’Arezzo non vinceva al “Picchi” dal 21 dicembre 1975. Quel giorno finì 1-0 con un gol nel finale di Tombolato. In questa occasione la partita ha avuto uno sviluppo diverso e l’Arezzo ha messo in porta 4 palloni. L’unica volta che c’era riuscito in casa del Livorno risaliva al 27 maggio 1962: 4-2 firmato TelliniMeroi (doppietta) e Cavazzoni. Ma si giocò in campo neutro a Pisa.

Indiani ha così stretto idealmente la mano a ToneattoSettembrini ha preso il testimone di capitano da FaraPolvani ha ringhiato sugli attaccanti avversari come fece a suo tempo Giulianini.

Il karma, se così si può chiamare, ha colpito pure Matteo Frati. Il 18 del Livorno all’andata segnò su rigore e sbeffeggiò la sud con un’esultanza irriverente e ingiustificata. Ieri per lui 90 minuti seduto in panchina e poi il mesto finale, mentre la Minghelli gli festeggiava davanti agli occhi con i bandieroni al vento.

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