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Squadra e pubblico, tutti insieme. L'Arezzo all'assalto della Pianese e del campionato

Stadio esaurito, più di 6mila spettatori per la partita che può decidere la stagione. Indiani con il 433, Bonuccelli conferma il 3412. Una vittoria consegnerebbe agli amaranto la promozione in serie C

Mai come stavolta le dinamiche del campo si intrecceranno con quelle delle tribune. Troppo pubblico sugli spalti per pensare che il risultato dipenderà solo da tecnica e tattica: la realtà è che, di fronte a una cornice speciale, per vincere servirà una prestazione speciale.

Vale per l’Arezzo e vale per la Pianese, che punta a rovinare la festa per ritagliarsi qualche altra settimana di speranza. Il distacco in classifica non è esiguo: 7 punti di svantaggio a 4 giornate dalla fine sono tanti e non concedono grandi margini di recupero. Ma Bonuccelli è un allenatore che pensa positivo e la sua squadra, da settembre a oggi, ha dimostrato tenacia e orgoglio oltre a una buona qualità. Fino a ora non ha mollato e domani, se proprio dovrà cedere il passo, lo farà dopo aver venduto cara la pelle.

Indiani tutto questo lo sa bene e lo ha anche detto in conferenza stampa, preannunciando una gara in equilibrio come all’andata, da giocare con le gambe e con la testa, assorbendo l’energia che arriverà dallo stadio senza andare sopra le righe né perdere lucidità.

Il Comunale tutto esaurito potrebbe diventare un boomerang per l’Arezzo oppure tagliare le gambe alla Pianese. Di certo non resterà un dettaglio ininfluente per una gara che, comunque vada, sarà fondamentale per il finale di stagione.

La tifoseria, ovviamente, confida nel lieto fine: la vittoria consegnerebbe agli amaranto la promozione in serie C con tre turni d’anticipo, dolce epilogo di un campionato preso in mano all’inizio del girone di ritorno, con una striscia di 8 vittorie consecutive che ha sgranato la classifica.

Considerando la filosofia di Indiani e Bonuccelli, andranno in scena novanta minuti arrembanti, con due squadre votate ad attaccare e a pressare alto. Eppure verrebbe da dire che, come all’andata, vincerà chi difende meglio: sull’Amiata l’Arezzo concesse pochissimo e, dopo il gol di Pinto che riaccese la contesa, blindò l’area di Trombini. Finì 2-1 grazie all’autorete di Gagliardi e al gol di Convitto, un ex che smania per giocare dal primo minuto.

Indiani la formazione l’ha decisa ma, come al solito, è difficile prevederne le scelte, anche se stavolta non si preannunciano mosse a sorpresa. Il probabile undici vede Trombini tra i pali, Lazzarini, Risaliti, Polvani e Zona in difesa, Castiglia e Settembrini in mediana, Cantisani e Gucci in attacco. I due dubbi riguardano il 2003 a metà campo (Bianchi o Damiani) e l’esterno sinistro del tridente (Convitto o Pattarello). Il modulo è il 433.

Dall’altra parte la Pianese giocherà con il collaudato 3412, lasciando Rinaldini libero di svariare dietro alle due punte Kouko e Ledonne. A centrocampo molto passerà dalle geometrie di Simeoni, leader carismatico e tecnico della squadra.

Per l’Arezzo è una vigilia di grande intensità emotiva: c’è la possibilità di tornare in serie C a distanza di due anni dalla retrocessione, di rivincere un campionato dopo quello del 2004 con Somma in panchina, di bissare la promozione tra i professionisti che conquistò Cosmi nel 1996. Insomma, domani è una di quelle giornate che segnano la storia. E la città trepida nell’attesa.

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