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Rinnovo di contratto e allenamenti duri. Gaddini prepara il ritorno ad alti livelli

Nonostante gli infortuni, l'attaccante ha segnato 8 gol in campionato, contribuendo alla promozione in C. Adesso, dopo la firma con l'Arezzo fino al 2026, sta lavorando sodo per mettersi alle spalle il brutto periodo: "Non vedo l'ora di giocare in serie C"

In campionato ha messo insieme soltanto 14 presenze. Non è mai restato in campo 90 minuti, al massimo ne ha giocati 76 (a Seravezza). L'ultima apparizione è datata 6 aprile: 13 minuti contro l'Ostiamare. Sembrano numeri di un comprimario, di uno che ha recitato un ruolo di secondo o terzo piano. E invece no. Perché al di là degli sprazzi di classe cristallina, Mattia Gaddini, 20 anni, ha condito la sua stagione con 8 gol (più uno in Coppa Italia) e 2 assist, recitando da protagonista nel momento clou del girone di ritorno. Nonostante i tanti contrattempi, l'Arezzo ha sempre creduto in lui e gli ha fatto firmare un contratto triennale con opzione sul quarto. Avanti insieme, quindi, anche in serie C.

Mattia, come stai?

Sto meglio, da diverse settimane ormai abbiamo individuato il problema che mi tormentava e lo stiamo risolvendo. Avevo una frattura all'osso sacro che inizialmente era sfuggita a tutti i controlli. Colpa di una ginocchiata alla schiena nell'amichevole con il Gubbio del 9 febbraio. Di lì in avanti è stata dura, perché si erano create alcune complicanze collegate.

E adesso?

Ho già terminato quattro cicli di ozonoterapia. Ho dovuto togliere i quattro denti del giudizio. Tutti i giorni vado a Firenze in un centro specializzato, scelto insieme alla società, per fare massaggi, fisioterapie e potenziamento muscolare. Devo rinforzare glutei, flessori, quadricipiti. Finalmente sto tornando quello di prima.

E' vero che devi imparare a convivere con i fastidi muscolari? E che devi alzare un po' la tua soglia del dolore?

Tutto può essere, ognuno ha la sua soglia e non si può cambiare. Ma io non sono molto d'accordo: il dolore che provavo non era normale, sentivo che c'era qualcosa di strano. Altrimenti non avrei accettato di prendere antidolorifici e antinfiammatori pur di giocare. E ringrazio il mister che mi ha dato fiducia anche quando non ero al cento per cento. Per uno come me, che vive di strappi e cambi direzione, è stato un periodo complicato.

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Te la sei goduta per intero questa promozione o il fatto di stare fuori ti ha inquinato la soddisfazione?

Me la sono goduta lo stesso, è stata bellissima ed emozionante. Stare fuori non mi ha tolto la gioia di festeggiare con i compagni e i tifosi, mi ha lasciato solo un po' di rimpianto per non aver potuto mettere piede in campo. Però non posso farci nulla, prendo il lato positivo della cosa: le difficoltà fortificano e aiutano a crescere.

Appena arrivato, un anno fa, dicesti che le pressioni non ti spaventavano e che giocare con tanta gente al seguito sarebbe stato un stimolo in più. E' andata veramente così?

Sì, assolutamente. Ho dovuto farci l'abitudine, all'inizio era una situazione nuova per me. Ma poi i tifosi ci hanno dato una grande carica anche nei momenti difficili.

8 gol e 2 assist sono uno score di alto livello in rapporto al tuo minutaggio. Te l'aspettavi?

No. Sono stato bravo e anche fortunato, lo riconosco. Anche se ho sempre pensato che la buona sorte bisogna andarsela a cercare.

Qual è il gol più importante che hai segnato?

A livello psicologico, la doppietta di Gavorrano. Tornavo dopo un lungo stop, ero teso e buttarla dentro due volte fu una liberazione. Come importanza, dico il gol di Seravezza. Era un momento delicato, stavamo sull'1-1 contro un avversario ostico. Quel giorno abbiamo dato una svolta al campionato.

Tre anni più uno di contratto sono un bell'attestato di stima nei tuoi confronti. E' stato una sorpresa il rinnovo?

Per la durata, sì. Pensavo e speravo di restare, ma con un accordo più breve. Sono felicissimo e non posso che ringraziare la società, lo staff e i miei compagni. Provo una gratitudine forte.

Come te l'immagini la serie C?

Bella, con avversari blasonati, un livello alto. Dovremo adattarci in fretta ma non vedo l'ora di cominciare.

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