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Crisi Arezzo, parla Pieroni: "Falcidiati dagli infortuni, fiducia nella squadra e nel mister"

Al centro della conferenza la questione legata al modulo, agli infortuni, al budget e agli ingaggi. Parla Pieroni

"Ho voluto questa conferenza stampa perchè ho l'esigenza di affrontare a 360 gradi alcune problematiche". Ermanno Pieroni entra in sala stampa con una serie di appunti. Un elenco per fare chiarezza, dirà il direttore generale, perchè oltre alla crisi dei risultati c'è da fronteggiare eventuali detrattori o comunque persone che "cercano di destabilizzare l'ambiente".

"Dopo le parole spese da La Cava adesso tocca a me che preferisco far parlare il campo - dice Pieroni - questo è il momento che non ho difficoltà a parlare anche se è il momento peggiore di questi 20 mesi nei quali ho lavorato e lavoro per l'Arezzo. Parliamo di aspetti tecnici: la mancata vittoria di Crema brucia e il rigore sbagliato con la Juve era da evitare oltre alla prestazione di ieri. Ma il problema più grande è quello degli infortunati per il quale non vedo una soluzione a breve. La squadra sta perdendo certezze, è giovane ed ha accusato il colpo. Alcuni giocatori vengono impiegati non nel loro ruolo. L'allenatore avverte questo stato di pressione e agitazione e le scelte sono frenate. In difesa abbiamo solo due centrali disponibili. Borghini dovrà stare fuori cinque settimane (infortunio al collaterale, ndr) e dietro siamo in emergenza. Vediamo,  forse dovremo intervenire sul mercato per un difensore".

Le strategie di mercato

"La strategia era quella di prendere giocatori di proprietà e giovani per creare plusvalenze perchè questa società vive con l'approvvigionamento di un solo socio. Dobbiamo puntare al minutaggio da cui potremmo prendere 500mila euro.  Non c'è altra società in Serie C come noi. Lo scorso anno abbiamo portato 600mila di entrate, quest'anno quasi 900mila euro senza spendere per l'acquisto di giocatori. E ciò ci sta permettendo di pagare a giorni due mensilità (luglio e agosto). Ci siamo dati da fare per portare ricchezza a questa società".

La posizione di Di Donato

"La fiducia è totale nel momento in cui cerchiamo di aiutare squadra e staff a invertire la rotta".

Il 4-2-4 e le scelte di mercato

"Il modulo che il mister vorrebbe applicare è il 4-2-4 ma è difficile e ancor di più oggi con tanti giocatori importanti fuori. E' improprio parlare di troppi attaccanti. Abbiamo giocatori offensivi: esterni e centravanti, due per ogni ruolo. Non avevamo programmato di prendere Gori ma quando si è presentata l'occasione ci siamo buttati. Al di là delle difficoltà che sta attraversando questo ragazzo è anche vero che gli sono arrivati pochi palloni. Questo mercato è stato realizzato sulla base del modulo e condiviso da tutti. Se manca un regista?
Nel 4-2-4 i mediani sono solo due e c'è un certo Picchi che non è l'ultimo arrivato e adesso è fuori ma anche altri giocatori possono agire lì come Tassi. Ripeto: è un modulo molto difficile da applicare

Il monte ingaggi e il filo diretto con l'Empoli

"Con l'Empoli abbiamo effettuato varie operazioni. Benucci è tornato a titolo definitivo con due anni di contratto dopo che l'Empoli lo aveva preso per 210mila euro. Se l'Empoli lo rivorrà dovrà pagarlo 80mila euro come diritto di recompra. Piu, che ha giocato in A con Giampaolo, è inserito nei 200mila e il suo diritto di recompra è di 400mila euro più bonus legato agli obiettivi nell'arco dei due anni. Picchi rientra nel contesto dei 200mila euro per riprenderlo l'Empoli dovrà dare 300mila più bonus. E' un'operazione che ci ha portato giocatori affidabili e non guardiamoli adesso. Il monte ingaggi è salito ma abbiamo 200mila euro da utilizzare subito e la possibilità di creare plusvalenze".

Il ruolo della Melograno

"Sul tavolo c'erano più proposte e alla fine è stata scelta quella della Melograno. Vi garantisco che non c'è alcun legame con Mancini. Saete quanto costava la gestione del vivaio? 300mila euro. La Melograno si occuperà di questo e in più porterà nella casse dell'Arezzo 60mila euro".

Stipendi, budget e nuovi soci

"State tranquilli. Chi dice che siamo prossimi al fallimento si sbaglia - chiosa Pieroni - La Cava lo conosco da 20 anni e di lui ci si può fidare. Onorerà gli impegni anche se è chiaro che stia cercando di capire se possono entrare nuovi soci. Certo è che il momento della squadra non è dei migliori per invitare persone ad avvicinarsi".

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