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Pallonata all'arbitro, dopo la maxi squalifica fa ricorso: mini sconto per il calciatore

Il calciatore ha sostenuto la linea del gesto involontario, l'arbitro quella della volontarietà del gesto. Alla fine la maxi squalifica subisce una 'piccola' revisione

Aveva lanciato in segno di protesta il pallone all'arbitro nel match di Coppa Toscana di Seconda categoria. Il fischietto, avvertendo troppo dolore, aveva così interrotto l'incontro quasi allo scadere del primo tempo e si era recato al pronto soccorso ricevendo una prognosi di otto giorni. Un gesto che era costato una squalifica fino al 27 dicembre 2024 per un tesserato dell'Arno Castiglioni Laterina.

La società e il calciatore hanno impugnato la decisione del giudice sportivo e così hanno presentato ricorso.

"Con articolato reclamo, il signor Antonello Rivelli (il calciatore dell'Arno Castiglioni Laterina) tramite proprio legale, chiedeva una totale revisione della sanzione, in tesi l’annullamento in ipotesi una sostanziale riduzione, non già contestando l’episodio in sé, quanto la volontarietà - si legge nel bollettino della Lega Nazionale Dilettanti toscana - Descrive il fatto sottolineando come non ci fosse motivo alcuno nel frangente per giustificare un’azione deliberata volta a colpire il direttore di gara. All'ultimo minuto del primo tempo l’arbitro intercettava un passaggio dell’Arno Laterina e, come da regolamento, scodellava il pallone per far riprendere il gioco a favore della società in possesso del pallone. Il Rivelli, a distanza di circa mezzo metro dall'arbitro calciava il pallone di contro balzo con forza per farlo arrivare in area di rigore e così sfruttare l’ultima azione del primo tempo. Malauguratamente colpiva male il pallone, di collo esterno, e il pallone collideva col braccio sinistro del direttore di gara all’altezza del gomito esterno. Il reclamo prende in esame anche altri aspetti della vicenda come il fatto che l'arbitro si sia recato al Pronto soccorso dell’Ospedale di Arezzo e non nel più vicino presidio ospedaliero (Montevarchi), evidenzia come il medico del Pronto soccorso fosse proprio il padre dell’arbitro medesimo, anche se non mette in dubbio che il direttore di gara abbia effettivamente subito un colpo ed avuto dolore".

La corte di appello sportiva ha così sentito sia il calciatore che l'arbitro che "nel suo supplemento conferma il rapporto in ogni sua parte, precisa con dovizia di particolari come abbia ritenuto inequivocabilmente volontario il gesto del Rivelli dalla postura del corpo mentre calciava il pallone e dalla assoluta libertà di visuale avanti a lui nel momento dell’impatto del piede col pallone". Inoltre il fischietto ha sostenuto che il calciatore fosse nervoso per una espulsione comminata in precedenza ad un proprio compagno di squadra, e che la partita era stata segnata da numerose proteste dei calciatori gialloblù.

"La sanzione del primo giudice, partendo da un minimo edittale di anni due, è stata evidentemente aumentata a causa delle conseguenze fisiche, la Corte ritiene che, aldilà del momentaneo dolore, tali conseguenze siano state di poco conto e che quindi la sanzione minima edittale, già di per sé piuttosto severa, possa essere sufficientemente afflittiva" spiega la CAST che ha così deciso di concedere uno sconto di pena al calciatore dell'Arno Castiglioni Laterina. Poca cosa visto che anzichè rientrare il 27 dicembre 2024 potrà tornare in campo il 27 ottobre 2024.

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