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Modulo e atteggiamento, Mariotti a Città di Castello vuole vedere un Arezzo diverso

Probabile 4-3-3 contro il Tiferno Lerchi, con un over in più in difesa e l'inserimento dell'under Marras a centrocampo. Ma il tecnico chiede soprattutto un approccio migliore: "Siamo forti, dimostriamolo sul campo"

Uno schiaffo in faccia. Marco Mariotti, di fronte ai cronisti, ha definito così la contestazione dei tifosi di domenica scorsa a San Giovanni Valdarno. Un shock che secondo l'allenatore ha avuto effetti positivi sia su di lui che sullo spogliatoio, strigliato dallo staff e dalla dirigenza.

“Resto dell'idea che la squadra sia forte. Forse è la più forte di tutte. Ma dobbiamo dimostrarlo sul campo, non con le parole. Non possiamo permetterci approcci molli alle partite, non dobbiamo andare sotto prima di cominciare a giocare. E' quello che ci siamo detti in questi giorni e vogliamo tutti reagire fin da domani”.

A Città di Castello non sarà semplice. La squadra di Machi è solida, ha perso solo una volta finora, ha la seconda difesa del torneo e appoggia la manovra offensiva su un Calderini che ha iniziato alla grande la stagione, firmando 5 dei 9 gol totali dei biancorossi.

“Ho grande rispetto per loro – ha detto Mariotti. Ai ragazzi ho ricordato che quest'estate, in amichevole, ci hanno già battuto. Ma noi abbiamo voglia di scendere in campo, di dimostrare che non siamo quelli di una settimana fa”.

Mariotti ha ribadito che a fare la differenza, più del modulo, sarà l'atteggiamento complessivo, la capacità di interpretare i novanta minuti come richiede un torneo ostico come la serie D. Però è probabile che qualche variazione tattica la vedremo. In difesa per esempio potrebbero giocare tre over su quattro (Lomasto, Marchetti e Pinna più il 2003 Campaner), con l'under Marras da inserire a metà campo (“non ha la gamba per fare l'esterno, lo vedo come mezz'ala perché lì sa produrre quantità e anche qualità”). A quel punto Mancino potrebbe essere spostato più avanti nel tridente del 433, anche se lì c'è la concorrenza di Muzzi, uno dei più in forma.

Di sicuro tornerà dal primo minuto Aliperta, che insieme a Strambelli è l'elemento che più caratterizza il gioco per qualità, geometrie e invenzioni. Foggia e Sparacello si contendono la maglia da prima punta, con l'ex Messina che sembra favorito. Il cambio di modulo, se effettivamente sarà così, ha tra le sue motivazioni anche quella di favorire la vicinanza del centravanti alla porta e aiutarlo a ritrovare il gol perduto.

Insomma, per l'Arezzo comincia un trittico di gare impegnativo, che dirà molto sul presente e sul futuro, anche in chiave mercato. Tiferno, poi San Donato in casa e Poggibonsi fuori sono test probanti per la classifica e per le ambizioni amaranto. A sostenerle, nonostante il periodaccio, anche domani ci saranno circa 300 tifosi. Tanti, troppi per farsi prendere dallo scoramento e dall'ansia da prestazione a metà novembre.

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