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Gentile: "Credere nella salvezza un obbligo. Anche in D non lasceremo l'Arezzo"

Il presidente ad Arezzo per impegni in città risponde così alle domande sul futuro anche in caso di un ritorno tra i dilettanti

"L'obiettivo è la salvezza e siamo obbligati a credercise però non dovessimo riuscirci non lasceremo l'Arezzo". La risposta è quella di Fabio Gentile, presidente del Cavallino, alla domanda forse più ricorrente da giorni tra i tifosi e addetti ai lavori. Anche perchè mancano 13 turni alla fine del campionato, i punti a disposizione sono sempre meno, e la classifica parla di un Arezzo fanalino di coda nel panorama della serie C.

"La 'medicina' al problema non sono riuscito a trovarla - spiega Gentile - la speranza e la fiducia che ci contraddistinguono fin dal primo gorno però sono intatte. I ragazzi si allenano bene, i dati parlano in questo senso, poi però influisono vari aspetti, compresa la fortuna. Però siamo convinti dal valore della rosa".

Il budget che avevate preventivato è cresciuto, sono arrivati giocatori esperti e di qualitàL'Arezzo però è sempre lìche spiegazione si è dato?

"Aver preso una società a ridosso del 15 agosto ha visto l'avvio di un cammino per così dire frastagliato. È stato molto complicato, abbiamo commesso errori, fatto esperienza e cercato di porre rimedio a determinate situazioni. Il budget è salito, anzi moltiplicato per almeno tre volte il valore iniziare. Basta vedere i nomi della rosa, lo staff tecnico. Noi cerchiamo di fare il massimo per uscire da questa situazione. Perchè non ci riusciamo? Prima ho parlato con Stellone e il mister ha detto che i ragazzi si allenano bene, poi però la testa comanda le gambe e quando vieni da tanti risultati così negativi anche il più forte dei Titani ha difficoltà a restare in piedi. Detto questo mi auguro che domenica arrivi quello che tutti aspettiamo".

Domanda secca: in caso di serie D la Mag proseguirà il suo percorso con l'Arezzo?

"Andremo avanti. La Mag insieme alla New Energy resta non solo perchè in caso contrario farebbe una brutta figura. Restiamo perchè abbiamo investito tanto, anche più di quanto previsto, ma abbiamo un progetto e andare via sarebbe deleterio, un fallimento, oltre ad essere un dispendio enorme di risorse. Siamo venuti ad Arezzo per sviluppare il nostro mercato in questa area. Alcuni risultati iniziamo a vederli, a breve apriremo due negozi in centro. Tra l'altro sulla scrivania del sindaco, inviato tramite Pec, c'è un prospetto sullo stadio perchè intendiamo effettuare degli interventi di riqualificazione sulla struttura. Sono opere che vogliamo realizzare. A chi ha pensieri complottasti direi di non andare oltre. Abbiamo investito molto e andare in serie D significherebbe da un lato aver gettato tanti soldi dalla finestra, perchè poi i giocatori si svincolerebbero, dall'altro dico anche che l'investimento che abbiamo in cantiere è troppo importante e grande per non proseguire, sarebbe un massacro imprenditoriale".

A giugno però sia in caso di salvezza che di retrocessione servirà un'analisi sulla gestione tecnica, anche per quanti riguarda i dirigenti.

"Tra i dirigenti c'è un ottimo rapporto - prosegue Gentile - a fine campionato faremo un'analisi delle perdite e dei beneifici. Speriamo di poter comabttere fino in fondo per tenere la serie C. A giugno faremo con serenità un bilancio con i risultati di questa stagione e maggiore esperienza".

Che messaggio si sente di mandare ai tifosi?

"Mi rendo conto che i risultati non arrivano, ma stiamo facendo il possibile per uscire da questa situazione".

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