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Meno fronzoli, più concretezza. L'Arezzo riparte con una vittoria "diversa"

Gli amaranto hanno battuto la Flaminia con una prestazione arrembante nella prima mezz'ora e poi accorta, pragmatica dopo il vantaggio. Indiani adesso cerca continuità per tornare al primo posto

Non era scontata la vittoria con la Flaminia, seppure la squadra di Nofri sia da sempre più agguerrita in casa che fuori. L'Arezzo però veniva da una sconfitta clamorosa e in certi casi gli strascichi sono imprevedibili. Lo stesso Indiani, sabato mattina, era apparso più in fibrillazione del solito, a conferma del fatto che quella di ieri era una partita molto delicata.

E invece gli amaranto l'hanno approcciata bene: subito sul pezzo, subito aggressivi e con una buona circolazione di palla. Le occasioni, cronaca alla mano, ci sono state. Ma non hanno fruttato il gol, secondo un'abitudine dura a morire. Quando l'intervallo era dietro l'angolo, Gaddini ha trovato l'1-0, cambiando il corso del match. Nella circostanza, l'incertezza di Sabattini e il guizzo di Pericolini hanno pesato in egual misura.

Nel secondo tempo, e la novità non è da poco, Indiani ha ordinato l'arretramento della linea difensiva. E' vero che Trombini è dovuto uscire (di piede) un paio di volte fin sulla trequarti, ma in generale il baricentro si è abbassato e l'Arezzo ha rinunciato al pressing ultraoffensivo per badare al sodo. Decisione comprensibile e tutt'altro che censurabile, considerando il momento e la necessità del risultato pieno.

Se sia stato un episodio contingente, o se invece Indiani abbia compreso che c'è da diventare più pragmatici per portare a casa il campionato, si capirà in seguito. Di certo la scelta di Lazzarini a sinistra, per avere un difensore più solido dietro, la dice lunga sul livello di attenzione che il tecnico aveva chiesto ai suoi uomini.

In generale, l'Arezzo è meno dominante di inizio stagione. Per un motivo o per l'altro, le partite restano in bilico fino alla fine, rispecchiando l'andamento di un torneo senza padroni, in cui le prime della classe marciano a passo ridotto e nessuno (almeno finora) è riuscito a piazzare la fuga decisiva.

Tornando a ieri. Gaddini si conferma il giocatore che più di tutti vede la porta (4 gol nelle ultime 4 giornate, 6 totali nonostante la lunga assenza); Convitto si è scrollato di dosso polvere e brutti pensieri, tornando alla segnatura dopo due mesi; la squadra ha chiuso con la porta inviolata per la seconda volta negli ultimi 13 turni.

Sono i numeri di una vittoria importante, conquistata con una ferocia agonistica inconsueta (almeno ultimamente). Il tempo dirà se l'Arezzo ha imparato la lezione di Terranuova o se continuerà a ballare sull'altalena della discontinuità, difetto che sta attanagliando tutte le squadre d'alta classifica del girone. Di sicuro, per vincere il campionato, serve ancora qualcosa in più.

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