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Martedì, 16 Aprile 2024
Calcio

Gustinetti presenta Mariotti: "Preparato e con un calcio propositivo. Verrò presto a trovarlo"

L'incontro a Grosseto, poi gli anni di Spezia e Lecce. Adesso Mariotti siederà sulla panchina che fu di Gustinetti, con il quale è rimasto in ottimi rapporti

Ci sono nomi di giocatori e allenatori che solo a pronunciarli fanno scattare dei sentimenti particolari, a volte constanti. Come nel caso di Elio Gustinetti: da un lato i fasti di una serie B chiusa a un passo, anzi ad un gol dai playoff e dall’altro l’amarezza per quello che poteva essere e non è stato. Ma questa volta Gustinetti è chiamato in causa non per un Amarcord, quanto semmai per uno sguardo sul prossimo futuro, lui che ha avuto Marco Mariotti come secondo per varie stagioni e con il quale è ancora oggi in contatto.

Senta mister, ma oggi Gustinetti cosa fa?
"Sono impegnatissimo. Dopo tanti anni passati sui campi di calcio adesso mi dedico alla mia famiglia che avevo trascurato. Abbiamo due agenzie di viaggio, poi i figli da aiutare e i nipoti. E poi ho il piacere di commentare l’Atalanta per una tv di Bergamo . Mi diverto e mi piace davvero molto".

Come ha conosciuto Mariotti?
"Allenavo il Grosseto - ricorda Gustinetti - eravamo ormai alla fine del ritiro estivo ed io avevo bisogno di un secondo. Fu il presidente Camilli a presentarmelo. Mi fece subito una buona impressione, mi piacque molto come persona ed entrò nel mio staff. Da lì è iniziata una collaborazione che è poi andata avanti anche in altre piazze come Ascoli, Spezia e Lecce".

In precedenza Mariotti era passato da Arezzo con De Paola.
"Un suo grande amico mi disse e qualche volta ne abbiamo parlato di quel periodo".

Elio Gustinetti sulla panchina dell'Arezzo

Se gli chiedessero di presentarlo cosa direbbe di mister Mariotti?
"Direi che ha una filosofia di gioco simile alla mia, predisposta alla costruzione del gioco, a dare dei valori alla squadra, entusiasmo e grinta. Devo ammettere che tatticamente è cresciuto molto, anche nello studio degli avversari, nell’approccio alle partite. Poi, a mio avviso, ha una dote che è quella di far giocare chi merita e non chi è spinto".

Un allenatore che ha tanti anni di serie D alle spalle e se dovesse esserci il ripescaggio sarebbe all’esordio in C.
", ma l’Arezzo ad oggi è in serie D ed è giusto che prenda un allenatore per quella categoria - sottolinea Gustinetti - a mio avviso è preparato, studia, si informa e sa dare dei valori alla propria squadra come vi ho detto. Negli ultimi anni ha ottenuto risultati importanti lavorando con i giovani e allenando squadre sulla carta ritenute inferiori e che poi invece sono state delle sorprese. Guardate il Carbonia ad esempio. Marco quando c’è bisogno è uno che si assume le sue responsabilità, non si fa mettere i piedi in testa da nessuno".

Che tipo di calcio è quello di Mariotti?
"Simile al mio anche se a lui piace giocare con il tridente nell’ultimo periodo mentre io adottavo il trequartista. Però abbiamo passato tanti assieme certe idee si assomigliano, altre meno, ma ci sono aspetti comuni sui quali poi ognuno lavora e apporta modifiche come ritiene più giusto. Molto poi dipenderà dalle scelte che farà la società".

Arezzo cosa può rappresentare per Mariotti?
"Non direi la svolta della sua carriera perché arriva un po' tardi, ma di sicuro è un’occasione da non lasciarsi sfuggire".

Come mai secondo lei non è andato oltre la serie D?
"A volte servono conoscenze, essere ben introdotti per poter andare avanti. Vi garantisco che Mariotti è un buon allenatorepreparato e che si tiene sempre aggiornato".

Quando lo ha sentito l'ultima volta?
"Appena è arrivata l’ufficialità dell’accordo con l’Arezzo, ma ci sentiamo spesso - spiega Gustinetti - mi aveva detto dell’interesse della società e che ne era orgoglioso anche solo di essere stato contattato. Poi adesso non vede l'ora di iniziare, con il suo modo di fare calcio, propositivo e basato sulla grinta, sulla costruzione. Sono contento che venga ad Arezzo, in estate andavo a trovarlo in Sardegna ma adesso sarà più facile".

Verrà presto allora.
"Conto di fare un salto qualche volta, magari a vedere gli allenamenti in ritiro. Ci vedremo spesso".

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