rotate-mobile
Calcio

Sopra la trentina e sopra la media. Calderini e Cutolo le armi per i playoff

I due fantasisti, rispettivamente 33 e 39 anni, hanno storie diverse alle spalle ma la stessa importanza per il finale di stagione dell'Arezzo

Elio Calderini e Nello Cutolo in questo momento rappresentano l'apriscatole perfetto, la fantasia al potere che consente alla squadra di incidere in attacco e spostare la bilancia dalla parte giusta. Sono bravi e si sapeva. Sono entrambi sopra la trentina e si sapeva anche questo. Che riuscissero a lasciare il segno con questa continuità però non era scontato, anche se le loro storie sono molto diverse. 

Calderini ha 33 anni, in D non ci aveva mai giocato perché dopo il settore giovanile ad Arezzo andò tra i prof e da lì non si era più mosso. In estate ha scelto di tornare a casa, a Città di Castello, e a dicembre ha cambiato ancora, tornando a vestire l'amaranto. Arrivò con il primo posto già lontano ma le difficoltà di classifica, quelle ambientali, il cambio d'allenatore e di compagni non lo hanno scalfito. Per lui finora 16 presenze, 11 gol segnati, 5 assist, 2 rigori guadagnati e 2 legni. In più, funambolismi assortiti, dribbling che creano superiorità numerica e la sensazione di essere uno fuori categoria.

Cutolo di anni ne ha addirittura 39 e in D non ci aveva mai giocato nemmeno lui. Ci è arrivato alla sesta stagione in amaranto, la quinta consecutiva, dopo la tremenda retrocessione di un anno fa. L'inizio è stato in salita: la coabitazione complicata con Strambelli, il peso degli anni, i risultati della squadra che sono andati in discesa a metà del girone di andata. C'è voluto quasi un girone per segnare il primo gol (rigore al Badesse il 22 dicembre), ce n'è voluto uno intero per la prima dall'inizio (a Civita Castellana a gennaio), ci sono volute 29 giornate per i primi gol su azione (a Livorno una settimana fa). Però adesso che è in fiducia, sembra il Cutolo di una volta.

Mariotti, un po' per scelta e un po' per necessità, ha ridisegnato la squadra con il 433, mettendo in naftalina il 4312 che aveva utilizzato praticamente sempre. E con due esterni del tridente capaci di andare costantemente all'uno contro uno, aprendosi il campo per il tiro o il cross, l'Arezzo ha trovato sbocchi maggiori, alzando anche la qualità estetica della manovra. E' chiaro che due giocatori così, con Persano a fare la prima punta, richiedono un assetto solido alle spalle e centrocampisti in grado di tamponare, tenere equilibrata la squadra, coprire zone di campo ampie. Però si può fare. E la chiave del finale di stagione è probabile che saranno proprio i due fantasisti.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sopra la trentina e sopra la media. Calderini e Cutolo le armi per i playoff

ArezzoNotizie è in caricamento