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Il calcio passione smisurata e quel 4-3-3 appreso da Sarri. La Castelnuovese di Bencivenni vince e convince

Quattro vittorie di fila per una Castelnuovese che brilla anche per il gioco. Un viaggio nel mondo amaranto con mister Bencivenni: "Sarri? Un punto di riferimento"

Quattro vittorie di fila con una squadra costruita sui giovani, anche se di qualità, è un ruolino di marcia invidiabile. Figurarsi poi se l'ultimo successo è arrivato in rimonta sul campo di un avversario che risponde al nome di Cortona Camucia, tra le squadre costruite per puntare ai primi posti, dove la rete che ha dato il via alla rimonta è stata costruita con ben undici passaggi di fila. Questa è la fotografia della Castelnuovese di Gabriele Bencivenni, tra i tecnici emergenti di cui si parla un gran bene e non solo per gli ultimo 360’ di gioco.

Dalla Faellese con il mito di Sarri

Classe 1979, un passato da attaccante tra Sangiovannese, esperienze in serie D e poi Promozione, Prima e Seconda. Il tutto sempre condito da gol. Tutto però parte da lì, dalla società della Faellese, un pezzo di storia per il mondo dei dilettanti, un pezzo di storia anche per chi ama andare a scandagliare nella carriera, anzi agli albori, di Maurizio Sarri.

Mio padre nel 1991 era il direttore sportivo di quella squadra - ricorda Gabriele - quando puntò su Maurizio che era reduce dall’esperienza con lo Stia. Avevo 12 anni, ero un bambino che vedeva nei giocatori, nel capitano e nell’allenatore della Faellese dei veri e propri miti”.

Faella rappresenta fine di una carriera come giocatore e l’inizio di quella da allenatore.

“A 34 anni il fisico non mi ha permesso di continuare a giocare - spiega Gabriele - diciamo anche che negli ultimi tempi pur giocando non che mi sentissi un allenatore in campo, ma sentivo nascere dentro di me l’idea di intraprendere questo percorso”.

Promosso al debutto

Con la Faellese nel 2015 conquista il salto di categoria tramite i playoff al suo primo anno da allenatore. Confermato alla guida dei valdarnesi ecco un sesto posto prima di passare all’Olimpia Palazzolo in Promozione.

“Purtroppo siamo retrocessi al termine di quel campionato per colpa soprattutto di un girone di andata chiuso con soli 11 punti. In quello di ritorno mettemmo insieme 23 punti che non bastarono a evitare i playout e la retrocessione”.

A fine stagione le strade si separano e Bencivenni resta fermo ad aspettare la chiamata giusta che arriva dalla Castelnuovese alla fine dello scorso novembre.

Arrivai in corsa con l’obiettivo di raggiungere la salvezza - racconta il mister - poi in estate abbiamo deciso di proseguire il rapporto puntando ad una stagione tranquilla. La squadra è giovane ma a Castelnuovo ci sono under di qualità”.

L’avvio non è stato facile, anzi. La prima vittoria è arrivata alla quarta giornata contro la Bucinese seguita dal ko con la Castiglionese e i pari contro Asta e San Quirico. Poi “i minerari” hanno iniziato a macinare. Chiedere a Firenze Ovest, Soci, Pratovecchio e Cortona Camucia.

Il 4-3-3 studiando e seguendo Sarri in ritiro

Il modulo con le tre punte, utilizzato insieme al 4-3-1-2, è un marchio di fabbrica e non solo del tecnico amaranto. Un sistema adottato anche da quel Sarri che Bencivenni come bambino vide agli albori della carriera.

Con Maurizio c'è prima di tutto un rapporto di amicizia oltre al fatto che per me è un punto di riferimento professionale - confessa Gabriele - diciamo che qualche concetto cerco di portarlo in campo anche nelle mie categorie. Come tecnico lo seguo da anni. Quando ho potuto sono andato ad assistere ai suoi allenamenti soprattutto studiando l’Empoli e il Napoli durante il ritiro estivo, ovviamente quando c’era Sarri in panchina. Diciamo che da quando è alla Juve è più difficile…però ci sentiamo spesso, l'ultima telefonata è di pochi giorni fa”.

Domenica la Castelnuovese ha in calendario la seconda trasferta di fila, sul sintetico di Chiusi, con la classifica che vede gli amaranto a tre punti dal primo posto, a meno uno dal quinto posto. Niente male per una squadra giovane che punta (per adesso) solo a salvarsi puntando sul fraseggio e sulla velocità del 4-3-3.

“La mia ambizione? Arrivare più alto possibile - commenta Bencivenni - però il calcio ad oggi è solo una passione smisurata che mi sta dando grandi soddisfazioni. Per il resto si vedrà, di sicuro dovrò ancora studiare”.

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