Questa volta non c'è una sconfitta, anzi due sconfitte di fila tra cui una nel derby, da vendicare e riscattare. Niente punizioni, solo un'altra occasione per concentrarsi lontano da tutto e da tutti, facendo fronte al maltempo.

L'Arezzo torna a Coverciano. Una decisione maturata nelle ultime ore visto che domenica al termine della sfida di Verona era stato diramato un programma di allenamento di 'routine' lungo viale Gramsci. Adesso la novità del ritorno a Coverciano, casa della Nazionale.

Partenza giovedì mattina, allenamento al pomeriggio, seduta di lavoro anche venerdì e rifinitura il sabato quindi il ritorno ad Arezzo per la sfida con il Carpi. Ma perché l'Arezzo ha deciso di partire di nuovo?

La spiegazione non deve essere certo solo la 'cabala', ovvero il precedente del punto di Verona. Più semplicemente l'Arezzo vuole lavorare senza gli occhi puntati addosso. Già ieri il Cavallino ha svolto una seduta a porte chiuse, ad esempio, e Coverciano facilita l'off limits in tal senso. Poi c'è anche la questione maltempo con la pioggia che rende impensabile utilizzare il Comunale anche a porte chiuse - come spiegano da viale Gramsci - e con i campi Lebole e Zampolin messi già a dura prova.

Se servirà a trovare i tre punti contro il Carpi ben venga, anche se i frequentatori di viale Gramsci resteranno a bocca asciutta in quella che era l'unica occasione - almeno fino a quando gli stadi resteranno chiusi - di poter vedere all'opera e dal vivo gli amaranto. In ballo c'è la salvezza, il mantenimento della categoria, e allora via di nuovo in ritiro. La posta in palio però è troppo alta per non tentare il tutto per tutto e il ritiro può essere sembrato uno strumento più che consono per tentare l'assalto ai tre punti che in casa mancano da più di un anno.