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La stagione finisce qui: l'Arezzo rinuncia ai playoff. In sei hanno detto no

La comunicazione alla Lega Pro è partita in anticipo rispetto alla dead line delle 19. Ecco chi rinuncia

Con diverse ore di anticipo l'Arezzo ha comunicato alla Lega Pro la propria impossibilità nel prendere parte ai playoff. Una decisione comune a Pontedera e Modena, che tramite conferenze stampa e comunicati, hanno spiegato i motivi di questo no. I granata hanno evidenziato i nodi organizzativi ed economici. Come spiegato dal direttore generale Giovannini tornanre in campo sarebbe costato tra i 90 e i 100mila euro, senza sapere ovviamente fin dove sarebbe arrivata la squadra.

Spese sanitarie, per la sanificazione, le trasferte, stipendi, senza poter contare poi sull'apporto del botteghino. Motivazioni simili quelle contenute nel comunicato stampa del Modena. I canarini hanno spiegato che per loro 'il futuro inizia oggi'.

"E' stato ovviamente valutato l’aspetto economico - si legge sul sito del Modena - ed il costo per la semplice ripartenza è enorme rispetto al numero di gare che potremmo disputare; inoltre la regolamentazione per il prolungamento dei contratti dei calciatori, altro importante costo aggiuntivo, non è stata ancora varata".

Meglio pensare a come garantire la continuità del club. Intanto il Siena venerdì si ritroverà per gli allenamenti e i test stanno per iniziare. Il medico sociale ha minacciato le dimissioni, ma la Robur non rinuncia ai playoff. Stesso discorso per la Sambenedettese che oggi Fedeli ha ceduto a Domenico Serafino. Il nuovo presidente ha già informato diesse, staff tecnico e giocatori che giocheranno gli spareggi. In bilico fino all'ultimo il Catania, ma la riunione tra società, staff tecnico e giocatori ha portato alla decisione di giocare i playoff ovviamente con l'ok delle autorità viste le difficoltà economiche del club.

No di Pro Patria e Vibonese, legate rispettivamente a Juve B e Ternana, e più in generale alla Coppa Italia. In caso di vittoria dei bianconeri ai playoff sarebbero andati i bustocchi, in caso contrario sarebbe toccato alla Vibonese. Fino alla finale del 27 giugno è tutto in bilico e quindi Pro Patria e Vibonese sarebbero rimaste alla finestra, allenandosi e sottoponendosi agli esami, senza però avere la certezza di partecipare. Da qui il motivo per il quale i bustocchi e la Vibonese hanno rinunciato.

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