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Tre punti meritati, la solita difficoltà a fare gol. Arezzo, tanti pregi e qualche difetto

Gli amaranto hanno battuto l'Orvietana nella prima gara del girone di ritorno ma hanno sbloccato il risultato solo al 76'. Indiani ha una squadra tecnica, in forma e di qualità, che però continua a faticare nel buttarla dentro

Anno nuovo, Arezzo vecchio. Bell'impatto sulla partita, occasioni nitide e la solita difficoltà a buttarla dentro. La squadra continua a giocare discretamente ma ha una fretta matta di arrivare all'area avversaria, quasi che palleggiare fosse una vergogna. Bravura e frenesia, tecnica e scarsa concretezza si mescolano. La media stagionale, così a occhio, è di un gol ogni 5 o 6 azioni pericolose e questo rischia di tenere in bilico anche gare che potevano essere chiuse prima. Come ieri, per quanto l'Orvietana abbia confermato di essere ordinata e in salute.

In ogni caso, i numeri contano più delle analisi: prima volta con la porta inviolata dopo otto turni con almeno un golletto al passivo; seconda vittoria consecutiva dopo quella con il Poggibonsi (non succedeva da inizio stagione); terzo gol di fila per Gucci (nell'Arezzo di quest'anno non c'era riuscito nessuno); quinto gol in campionato per Castiglia, poco appariscente e molto sottovalutato. Il 2023, un anno speciale per l'Arezzo, è cominciato nel modo giusto.

Altre riflessioni. Il fatto che Castiglia, un centrocampista, sia il miglior marcatore amaranto (5 gol) rappresenta ciò che va e non va nella squadra. Gaddini, l'esterno con la media più alta in quanto a incisività, continua a essere frenato dai malanni. Bramante e Convitto (rispettivamente 4 e 2 gol) sono tecnici, guizzanti, difficili da marcare ma poco concreti. Indiani, prendendo a esempio proprio Convitto, ha detto che le punte non hanno la testa libera, che sentono il peso del gol e, per questo, sbagliano troppo. All'elenco si può aggiungere pure Pattarello, che ieri perlomeno ha firmato il secondo assist della sua annata ma resto fermo a una sola segnatura. Aspettando il nuovo acquisto Persichini, servirebbe quell'inversione di tendenza che il dg Giovannini aveva invocato pochi giorni fa. Altrimenti il rischio di steccare il risultato è sempre dietro l'angolo.

Di contro va detto che Gucci, arrivato a novembre dalla Vis Pesaro, sta tenendo fede alle aspettative. In area sa muoversi, come testimoniano i 3 gol in 6 presenze, e quando viene a cucire il gioco, dimostra un'apprezzabile padronanza tecnica. Se servito a dovere, è sempre pericoloso. Bisognerebbe sollecitarlo un po' di più, coinvolgerlo con qualche uno-due, attaccare l'area sfruttandone la fisicità e l'abilità nella sponda. Invece gli esterni del tridente, schierati a piede invertito, tendono spesso (quasi sempre) a venire dentro al campo per andare al tiro, con gli esiti di cui sopra.

C'è ancora qualcosa da correggere quindi. Anche se l'Arezzo ha grandi risorse caratteriali, tecniche e atletiche. La squadra corre fino alla fine, tiene sulla distanza e ha gamba per attaccare gli spazi. Contro l'Orvietana l'ingresso di Pattarello, il cambio modulo di Indiani (dal 433 al 4231) e la flessione fisica degli avversari (che avevano una panchina zeppa di under) hanno spaccato la partita. Non è dettaglio di poco conto.

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