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Redazione

Un tonfo che toglie certezze, e domenica l'Arezzo va a Siena

Ripartire sì ma da dove? Il Monza si è portato via anche quelle poche certezze maturate con il 3-5-2 e domenica c'è il derby contro il Siena

Un ko così pesante al Comunale mancava da tempo, da anni per la precisione. Per trovare un passivo di quattro reti ai danni dell'Arezzo è necessario tornare al 5-1 che riportò la Juventus in A. Scherzi del destino e ricorsi storici visto che Di Donato all'epoca era il capitano di quell'Arezzo e Pieroni l'uomo mercato. Tanto per restare a parlare di sconfitte pesanti (voltando poi pagina) il passivo più pesante di tutti i tempi in casa fu il 5-0 messo a segno dal Teramo ai danni della squadra di Serse Cosmi (1997/1998, C2) al Comunale.

Quella con il Monza è una di quelle partite che alla vigilia sembrano un po' come un'arrampicata, dove ti aspetti 90 e più minuti di sofferenza da giocare con l'elemetto. Perchè di fronte hai una società che ha investito almeno dieci milioni di euro più di te. Una squadra che non guarda ai contributi per il minutaggio e che ha il solo obbligo di vincere sempre e comunque per salire ben prima di maggio in B. Non ti aspetti, e soprattutto ti auguri che non sia mai una di quelle partite che perdi nel tunnel che porta dagli spogliatoi al campo, prima ancora di battere il calcio d'inizio.

E invece un pallone che non trattenuto carambola su Brighenti finendo in porta. Due respinte così così di Pissardo, non protetto dai compagni, e altrettanti gol per non parlare di un giocatore che parte dalla trequarti e va a segnare su uno schema che l'Arezzo - ha detta del tecnico - conosceva. Un mix di errori personali, disattenzioni, uniti ai meriti del Monza...

Di Donato ha chiesto scusa consapevole di essere il primo a finire sul banco degli imputati, magari perchè alcuni potrebbero imputagliarli la colpa di "non aver motivato a dovere i ragazzi".
La parola "crisi" era stata spinta un po' più in là con quei quattro punti in due giornate. Il passaggio al 3-5-2 poteva sembrare l'abito giusto, nonostante un Arezzo costruito in estate per tutt'altro modulo, senza un regista puro in una rosa extralarge, con Ceccarelli tesserato in corsa per dare man forte alla nuova linea difensiva, con giocatori adattati (vedi Rolando e Belloni) e tante (forse anche troppe) scelte in attacco contro le poche della mediana.
Adesso i punti fermi maturati contro Como e Pro Patria sono stati spazzati in buona parte via, un po' come era accaduto per il 4-2-4 contro Juventus U23 e Albinoleffe.

Adesso c'è da ripartire, resettare tutto un'altra volta, e ricominciare come accade in estate quando in ritiro provi e riprovi movimenti e moduli per trovare certezze e sicurezze. Sarà una lunga settimana quella che porterà al derby con il Siena che, per inciso, non ha ancora mai vinto in casa.
L'Arezzo dovrà cercare una nuova identità, magari recuperando qualche giocatore dall'infermeria o adattandone altri per quella che sarà una partita da giocare con la sciabola.

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