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Arezzo, lavori in corso: buoni giocatori ma ancora non è squadra. Il tempo alleato di Mariotti

Con l'innesto di Sicurella, la rosa è al completo. E alla prima di campionato mancano ancora più di venti giorni. L'allenatore può affinare automatismi e coesione

E' un Arezzo che ha buoni giocatori, buone giocate, sprazzi interessanti di manovra ma che ancora non è squadra. E' l'aspetto su cui deve lavorare di più mister Mariotti e l'alleato migliore è il tempo. Con l'innesto di Sicurella la rosa è al completo, quindi ci sono ancora venti giorni prima dell'inizio del campionato, un periodo abbastanza lungo per affinare automatismi tra reparti e coesione generale

L'allenatore non ha dubbi su quale sia il modulo più redditizio. Finora ha provato e riprovato solo il 4-3-1-2, con un play, un trequarti e due punte. L'obiettivo è dare certezze tattiche ai calciatori, anche se un'alternativa, un piano B andrà messo in preventivo.

A Castiglion Fiorentino i centrali difensivi che hanno iniziato l'amichevole erano Biondi e Pinna. Con la Lupa furono scelti Biondi e Marchetti, a Gubbio Lomasto e Marchetti, con la Viterbese Lomasto e Biondi. E' chiaro che Mariotti sta testando le coppie per capire quali si sposano meglio, anche perché nel ruolo ha quattro elementi di carattere, molto aggressivi fisicamente, con il rischio di ammonizioni e squalifiche e di un turn over accentuato.

L'arrivo di Sicurella, un intermedio rapido, tignoso, di buona tecnica (debutto interessante il suo), alza il livello del reparto e dirotta Panatti in cabina di regia come alternativa ad Aliperta, uno che sta dimostrando di avere piede, visione di gioco e un carattere fumino che lo porta a battibeccare spesso con gli avversari. Non è detto che sia un male.

Come con la Lupa, anche a Castiglion Fiorentino è stato migliore il secondo tempo del primo. Nei 45 minuti iniziali si è vista qualche sgassata di Cutolo (gol dagli undici metri) e poco altro. Meno brillante Strambelli, volitivo Sparacello (a bersaglio), benino Apolloni.

La ripresa, per mille motivi, è filata via in modo più vivace. Mancino (gol) è un frugoletto che ha piedi, incisività e cazzimm: sui campi stretti della D può diventare un'arma micidiale. In crescita Marras (doppietta), un po' meglio anche Foggia, sicuro il portiere Colombo, che è un under e gioca in un ruolo in cui è vietatissimo il minimo errore. Ma il ragazzo sembra avere personalità.

Menzione per il giovane Memushi: in teoria sarebbe un centrale di difesa ma ha dimostrato di nuovo una dimestichezza inattesa da terzino, impreziosita da due gol molto tecnici nelle ultime due uscite. Infine Muzzi, il quale sta legittimando con i fatti la scelta della società di tesserarlo: doppietta nella partitella prima di Ferragosto (con pallonetto), gol (fortunoso) alla Lupa, gol da applausi a Castiglioni con un destro a giro sotto l'incrocio. Il cognome è pesante, ma lui per adesso non ne soffre. Meglio così.

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