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Contratti, scadenze, rosa 'già vecchia', i soldi del minutaggio. Da qui passa il futuro dell’Arezzo

Pieroni ha speso parole rassicuranti per il futuro. L'Arezzo però deve risolvere la grana contratti, sistemare 'un bilancio pesante' e solo dopo pensare al futuro che passerà dai giovani anche se la squadra sarebbe già pronta

Contratti, bilancio quindi le scadenze, poi il budget e il mercato per la stagione 2020/2021. Ecco gli appuntamenti in agenda dell'Arezzo. Un programma che è intuibile, non perché sia stato presentato in conferenza stampa assieme all'ufficialità della rinuncia ai playoff, ma perché questa è la realtà dei fatti.

Il primo step riguarda i contratti. La cassa integrazione paga per 9 settimane i giocatori con ingaggi inferiori ai 50mila euro lordi. Un ritornello ormai noto come quello che se l'ingaggio annuo supera tale cifra si dovrà procedere con trattative private. Ciò significa che con almeno dieci giocatori dovrà essere trovato l'accordo altrimenti si andrà verso i contenziosi.

Superato questo nodo c'è quello delle scadenze. All'appello mancano più di tre mensilità, tasse e contributi, da versare entro il 23 agosto, ultimo giorno per procedere con l'iscrizione al prossimo torneo. Il bilancio, definito 'pesante' da Orgoglio Amaranto, chiuderà con il segno meno come un anno fa. Ad ogni modo per il 23 agosto i conti dovranno essere in regola. Solo dopo aver ottemperato a tutte le procedure si potrà parlare di futuro e quindi della rosa che verrà. Anche perchè il mercato partirà il 1° settembre.

Rosa già pronta ma con pochi under

Come già evidenziato in un articolo pubblicato a inizio maggio, l'Arezzo ha 19 giocatori con accordi pluriennali fino al 2021 e fino al 2022. Il problema è che a partire saranno i prestiti e soprattutto i giovani. Via Corrado (2000), Volpicelli (1999), Gori (1999), vale a dire tre under che potevano aiutare e non poco a ottenere i contributi della legge Melandri. Legge che prevedeva, per questa stagione, pagamento cash per i club che impiegavano almeno tre calciatori nati dopo il 1° gennaio 1998 per tutta la durata di un incontro.

Se tale legge non subirà modifiche il prossimo anno i 1998 saranno 'over' e i 1999 i primi under. Ciò significa che un Pissardo (1998) o un Caso (1998) porteranno esperienza ma non soldi, salvo una eventuale cessione a settembre. Di under in rosa ce ne sono veramente pochi e con poca esperienza. C'è Daga (2000), Sbarzella (1999) se rinnoverà, oltre ai millenial Sussi e a Raja. Decisamente contati per pensare di puntare a battere cassa. Per inciso l'Arezzo dalla legge Melandri ha incassato poco più di 200mila euro. La rosa amaranto era la 13esima per incassi relativi all'uso di giovani poco prima della sosta, come dimostrano le classifiche della Lega Pro, in un girone come quella A dove in tre hanno rinunciato a questi contributi.

Da qui la necessità di cercare altri elementi (1999, 2000, 2001) e cederne altri. Vendere è sempre più difficile che comprare, soprattutto quando scarseggiano i soldi e con il numero dei prestiti bloccato. Il tutto nel buon nome della sostenibilità e di un bilancio da rendere più leggero possibile.

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