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Clima teso in casa Arezzo: La Cava minaccia azioni legali. Mag riunita a Roma, Stellone dirige l'allenamento

L'ex proprietario minaccia azioni legali per quanto detto in alcune interviste dall'ad Selvaggio e dal presidente Gentile. La squadra intanto lavora al Comunale mentre la proprietà si è riunita a Roma

Alle 10 in punto la prima squadra è uscita dagli spogliatoi. Una decina gli appassionati che li hanno visti sfilare dallo stadio al campo Lebole per uno degli ultimi allenamenti della stagione. Tutti presenti, compresi gli infortunati. Circa 40' di lavoro con il preparatore atletico prima di tornare nello spogliatoio. In mezzo anche alcune parole con Roberto Stellone che assieme al suo staff ha diretto la seduta. Il mister solo poche ore fa ha rassegnato le dimissioni, rinunciando (assieme ai suoi collaboratori) alle ultime tre mesilità. Quello di questa mattina è stato il suo ultimo allenamento visto nel pomeriggio l'allenamento è stato diretto da Andrea Sussi.

Volti scuri, teste basse e nessuna parola. La prima squadra tornerà in campo anche nel pomeriggio mentre a Roma proseguono le riunioni tra i vertici del club. Roberto Muzzi ed Enzo De Vito ad esempio erano assenti in viale Gramsci. Convocati a Roma, i due parteciperanno al summit con la famiglia Manzo, Selvaggio e le varie figure dirigenziali del club. Tra l'altro da Roma non trapelano al momento comunicazioni dopo le recenti interviste. Per almeno 24-48 ore l'intenzione è quella di restare in silenzio e capire, oltre agli errori commessi, come poter ripartire con il piede giusto dalla serie D.

Intanto però gli animi sono caldi in casa amaranto almeno tra i due soci. L'ex presidente Giorgio La Cava ha manifestato l'intenzione di andare per via legali dopo le recenti dichiarazioni rilasciate dall'ad Selvaggio e dal presidente Fabio Gentile, ma non solo. "Dicono che la società era sull'orlo del fallimento quando in realtà avevano visto tutti i conti e comunque perchè lo dicono adesso dopo quasi un anno, non avrebbero potuto dirlo prima? - chiede La Cava anche ad ArezzoTV - io sono stato costretto a fare un decreto ingiuntivo per un valore di 200mila euro per rientrare di una fideiussione che avevo fatto legata alla cessione di Basit. Poi alla fine è stata fatta una transazione e sono rientrato di quanto mi spettavama ho voluto far presente questa cosa facendo vedere i documenti perchè non sono un truffatore".

Non si preannunciano giornate facili tra la retrocessione, le contestazioni e adesso contrasti tra alcuni degli attuali soci del club amaranto.

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