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Giovedì, 18 Aprile 2024
Calcio Via Antonio Gramsci

Una scommessa con i tratti del tridente. Potenza, la scelta del ds Di Bari

Alle 14:30 la presentazione del tecnico. Il tridente come punto fermo delle precedenti esperienze in panchina

E' iniziata da poche ore l'avventura di Alessandro Potenza sulla panchina dell'Arezzo. Ieri l'incontro allo stadio, l'intesa, la firma e le foto di rito a sugellare il nuovo accordo di durata annuale. Alla fine tra i tanti tecnici esperti accostati al Cavallino, e qualche altro emergente, ecco il profilo di Alessandro Potenza.

Una scelta che porta la firma di Giuseppe Di Bari. Per averne conferma sarà necessario attendere la conferenza stampa di questo pomeriggio alle 14:30 quando l'Arezzo presenterà il direttore sportivo e l'allenatore. Di certo il fatto che entrambi sono pugliesi, che Di Bari ha conosciuto Potenza durante la parentesi del difensore a Foggia, sono tutti segnali che lasciano intendere come il direttore abbia deciso di puntare su di lui.

Una scomessa che si prepara ad esordire in Lega Pro ad Arezzo, pensando a cancellare l'ultima esperienza con il Cerignola, conclusa dopo poche giornate. Ma Di Bari non è nuovo a scelte del genere, a scommettere su profili da far debuttare senza guardare solo i risultati del recente passato.

Un esempio su tutti è Roberto De Zerbi che dopo essere retrocesso dalla serie D con il Darfo Boario venne scelto dal Foggia in Lega Pro, iniziando così la sua scalata fino alla serie A. Un allenatore che utilizza il tridente e predilige un modulo offensivo come a Foggia amano ricordare. E a proposito di tridente anche Potenza nelle sue precedenti esperienze in panchina ha spresso adottato i tre davanti.

Dal Madrepietra Daunia passando per la Recanatese quindi la Fidelis Andria e l'Audace Cerignola lo schema tattico è sempre stato basato su un tridente mentre a variare sono state la difesa e il centrocampo (4-3-3 o 3-4-3). Dal mercato potranno arrivare aggiustamenti se il modulo sarà confermato. Di certo operare ai tempi del Covid-19 non sarà semplice complici anche i contratti pluriennali che in alcuni casi 'ingabbiano' i giocatori rendendo difficile il loro trasferimento altrove.

Non è da escludere che sarà necessario di fare necessità virtù, provando e riprovando non solo dal ritiro di Chianciano le migliori soluzioni e interpreti possibili.

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