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Un Arezzo ingrigito e non solo dall'Alessandria

Più mugugni che punti. Quando il cambio mudulo non basta per ritrovare idee. Gori è l'unica buona notizia in casa amaranto

Grigia la maglia dell'Alessandria, grigia anche la prestazione dell'Arezzo che rischiava di essere nera se non fosse stato per Gori. Un mezzo pallone, un controllo e una conclusione da nove vero per il gol, il terzo in amaranto. Il biondo centravanti fiorentino cresciuto con Batistuta come idolo sta dimostrando che gli aggettivi spesi per lui quando segnava in Primavera non erano sprecati. Almeno per la serie C. Gori non è un mistero che ambiva a confrontarsi ancora con i cadetti, poi la decisione di scendere e magari tornare di rincorsa in serie B. Guardato un po' così quando si sistema il ciuffo da chi vorrebbe che andasse in pressing su tutti dal primo all'ultimo minuto. Sta di fatto che quel 18 in maglia amaranto è l'unico finalizzatore vero ad oggi in un reparto offensivo vasto come non mai. Un attaccante che riceve in corsa (con la Pro Patria) o spalle alla porta (Alessandria), controlla e segna.

L'unica pecca è che di palloni giocabili lì davanti ne arrivano pochi e poco importa che sia 4-4-2 o 3-5-2 il modulo utilizzato. L'Arezzo fa fatica. Dopo dieci giornate di lampi per andare al tiro se ne sono visti pochi almeno su azione. Prima del gol all'Alessandria l'ultima rete su azione risaliva alla sfida con la Pro Patria e anche qui c'è lo zampino del 18.

Arezzo Alessandria 1 a 1: gli scatti della partita

L'Arezzo è una squadra che si applica, segue le indicazioni e svolge il compito richiesto dal proprio mister, ma poi quando si tratta di impostare è dura. Gli errori individuali fanno parte del gioco, ma una vera e propria idea non si è vista. Un po' per il solito ritornello che rischia di diventare stucchevole e cioè che un regista puro non c'è, con Tassi che a luglio sembrava sul mercato e oggi diventa una risorsa perchè è l'unico che quel ruolo lo ha ricoperto tra Brescia e Inter (a livello giovanile).
Un po' perchè quella amaranto è una mediana di muscoli (Volpicelli e Picchi quando tornerà) e di corsa, con Foglia che è tra quelli chiamati a cantare e portare la croce. E un po' perchè gli infortuni non hanno certo lasciato in pace la rosa XL.

Il cambio modulo doveva portare, e in parte lo ha fatto, solidità alla difesa che nel 4-2-4 era più esposta di adesso. Di contro c'è che una rosa costruita per attaccare sull'esterno adesso deve adattarsi mettendo un terzino braccetto, un esterno d'attacco a partire come terzino, spostando un trequartista/seconda punta al ruolo di cursore.
La metamoforsi è alla base della imprevedibilità che per adesso ha prodotto però più mugugni che punti sugli spalti e non solo, con la domanda se servirà cambiare ancora a livello tattico fin dalla sfida di Vercelli o se sarà necessario stringere i denti per arrivare a gennaio e provare lì a mettere in cantiere le eventuali e possibili correzioni.

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