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Calcio

Offese e minacce agli arbitri sui social. Indaga la procura federale

E' accaduto in Terza categoria e nel torneo Juniores. Mille euro di multa tra fumogeni, offese e un tronco lanciato sul rettangolo verde

Minacce e offese via Facebook e Whatsapp al termine delle gare che avevano diretto. E’ quanto hanno dovuto affrontare due fischietti della sezione Aia di Arezzo, impegnati nell’ultimo turno sui campi di Terza categoria e su quelli del torneo Juniores Provinciali.

Un tronco di legno lanciato in campo

Si sono letteralmente avventati contro il direttore di gara i sostenitori dell’Olimpic Sarteano, formazione senese inserita nel girone aretino di Terza categoria e prima della classe. I fumogeni accesi prima della partita e al 85’ non sono nulla in confronto al "tronco di legno lanciato sul terreno di gioco, nei pressi del direttore di gara, che costringeva l’arbitro a ritardare la ripresa" dell’azione. A tutto questo si sono unite le offese e le minacce al fischietto proseguite ben oltre il triplice fischio. Domenica sera, verso le 20, sul telefono del fratello dell’arbitro, anche lui direttore di gara della sezione di Arezzo, sono continuati ad arrivare messaggi contenenti minacce.
I toni non si sono certi placati nemmeno il mattino seguente visto che lunedì (2 marzo) un altro messaggio è arrivato sul telefono del giovane arbitro che ha provveduto a salvare le conversazioni che adesso saranno passate al vaglio della procura federale. Sarà infatti la procura a prendere i provvedimenti.
Intanto l’Olimpic Sarteano dovrà pagare ben 1.000 euro di multa per i fatti di domenica scorsa.

Anche un tesserato del Capolona Quarata nel mirino della procura

Animi tesi anche dopo il derby tra Capolona Quarata e Subbiano, soprattutto tra le fila dei padroni di casa sconfitti per 2-0. Anche in questo caso al cellulare del direttore di gara, tramite Wahtsapp, sono arrivate alcune offese da parte di un utente che si è qualificato come un calciatore del Capolona Quarata. Anche in questo caso tutti gli atti sono stati trasmessi alla procura federale che prenderà i provvedimenti opportuni.

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