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Calcio Via Antonio Gramsci

Livorno, Empoli e adesso Arezzo. Così Picchi jr cerca il salto di qualità

Il giovane centrocampista amaranto è parente del grande libero dell'Inter

Picchi è un cognomeche nel calcio non può lasciare impassibili, figurarsi a Livorno. E' sempre stato così per Alberto, centrocampista classe 1997, parente di Armando, libero e guida di Livorno e Inter.

"Era il cugino di mio nonno, era un grande capitano, di personalità - spiega Alberto -ho visto alcuni filmati e per me è un orgoglio portare questo cognome, essere suo parente. E’ chiaro però che vorrei emergere per le mie qualità e non per essere il pronipote di".

Anche tu, come Armando, sei partito da Livorno e dal Livorno.

"I primi passi li ho mossi in una piccola realtà come il Bandinella per poi passare al Livorno e da qui all'Empoli. Ero giovanissimo. Ricordo tutti i viaggi in pulmino e i periodi lontani dalla famiglia ma non me ne pento. I sacrifici sono necessari. A Empoli sono stato bene giocando nelle giovanili, arrivando anche in prima squadra".

Erano gli anni di Sarri giusto?

"Un maestro. Allenamenti ad altissima intensità, idee chiare e poi quando scendevi in campo sapevi esattamente cosa fare".

Da lì poi hai iniziato i vari prestiti?

"Il primo anno dopo la Primavera alla Spal con Semplici dove giocai poco. Poi passai alla Cremonese ma non andò meglio quindi Pistoia e Arezzo".

Perchè hai scelto il Cavallino?

"In estate il mio procuratore mi parlò di questa possibilità che ho colto al volo. Arezzo è una società con una storia importante, ha uno stadio e un tifo da categoria superiore. Sarò sempre grato all'Empoli perchè lì sono cresciuto ma avevo bisogno di trovare spazio. Ho pensato che era meglio ripartire, scegliere una nuova avventura. Non mi pento affatto di questa decisione".

Come giudichi questa prima esperienza in amaranto?

"Purtroppo quando stavo entrando in forma uno stiramento mi ha tenuto fuori e quando sono rientrato un altro problema mi ha costretto a fermarmi. Adesso ho recuperato. Certo, non sappiamo quando e se potremo tornare in campo, ma io sono pronto a dare il massimo perchè per adesso credo di aver fatto vedere solo la metà del mio potenziale".

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