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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Calcio

Il caso delle due giocatrici dell'Arezzo che interrompono l'attività sportiva. La nota del club

Carolina Paganini e Laura Teci non si allenano più con la squadra e non risponderanno presente alle convocazioni della domenica. La nota dell'Arezzo Calcio femminile

"Una scelta non dettata dalla loro volontà". Questo in sintesi è quello che recita il comunicato pubblicato sui canali ufficiali dell'Arezzo calcio femminile. Due calciatrici amaranto la scorsa domenica non hanno risposto presente alla convocazione dello staff tecnico per motivi extra campo. Un mistero, che la società ha chiarito poi con una nota. Le due ragazze in questione, Carolina Paganini e Laura Teci, lavorano per un'azienda aretina. E ci sarebbero dietro la scelta di interrompere l'attività sportiva motivazioni legate alla paura di contrarre il coronavirus, che poi avrebbe anche ripercussioni sul fronte lavorativo.

Il club ha scritto in una dura nota: "Con questa nota il club amaranto intende precisare che le due calciatrici non potranno più partecipare alle sedute di allenamento e alle gare per motivi non dettati dalla volontà della Società amaranto che anzi si ritrova a subire una mancanza importante in ordine al progetto tecnico aziendale la titolare avrebbe comunicato alle proprie dipendenti di non proseguire con l'attività sportiva".

Nelle ore successive l'azienda ha seccamente smentito di aver fatto alcuna pressione nei confronti delle due calciatrici. E anche le Paganini e Teci hanno rilasciato dichiarazioni in proposito, condividendo il punto di vista dell'azienda e sostenendo che la scelta, in realtà, fosse loro.

La nota della società amaranto

Di seguito alcuni estratti della nota dell'Arezzo Calcio femminile.

"Ci sono protocolli molto rigidi imposti dalla Lega Nazionale Dilettanti che comportano tamponi tutte le settimane a 48 ore dalla partita in programma la domenica. Essendo il campionato di Serie C femminile di interesse nazionale le misure cautelative anti contagio sono precise e stringenti, ed ogni settimana la Società rispetta il protocollo obbligatorio stabilito dalla Lega Nazionale Dilettanti non solo in ordine alle precauzioni che ormai abbiamo imparato a conoscere tutti come mascherine, gel igienizzante e guanti, ma soprattutto con tamponi settimanali ai quali tutto il gruppo squadra si sottopone. La Società desidera ricordare che sin dall’inizio della stagione si è sempre adoperata per tenere sotto controllo la situazione programmando ed effettuando numerosi test anche quando non risultava obbligatorio per garantire a tutti i tesserati e le tesserate lo svolgimento dell’attività in totale sicurezza".

Le due tesserate fanno parte del gruppo delle aretine che indossano da più tempo insieme al capitano Laura Verdi la maglia amaranto e sono due ragazze giovani, Teci è una classe 1996 ed è un difensore centrale, mentre Paganini è 1999 ed è una centrocampista e hanno trovato molto spazio in questa stagione, questo a significare l'importanza che hanno per la società e per tutto staff tecnico. Questa decisione arriva in un momento particolare della stagione considerando che la squadra del presidente Massimo Anselmi sta lottando ai vertici del proprio girone per la promozione in serie B. 

"Certamente la situazione che stiamo vivendo non facilita la risoluzione di questo problema, ma appare fuori luogo porre due atlete di fronte ad una scelta così difficile per il periodo sociale che stiamo attraversando. In un momento nel quale il calcio femminile sembra finalmente conquistare l’attenzione che merita situazioni come questa appaiono stridenti e acuiscono una discriminazione di genere che come Acf Arezzo combatteremo oggi e sempre.
Quante aziende effettuano tamponi una volta a settimana ai propri dipendenti?
Perché non dovrebbe allora essere l’Acf Arezzo ad aver timore che siano le calciatrici nei loro luoghi di lavoro a contrarre il virus ed eventualmente rischiare di contagiare il gruppo squadra?
Consapevoli di agire nel pieno rispetto delle regole e con una particolare attenzione alla tematica riguardo la discriminazione nei confronti del genere femminile ribadiamo con forza che ogni sforzo per permettere alle calciatrici Teci e Paganini di poter proseguire di giocare a calcio verrà portato avanti non solo per la questione del singolo caso, ma per la crescita di un intero movimento".

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