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La Sba fa scuola: la società aretina è la prima a dotarsi di un protocollo interno per tornare agli allenamenti

Un protocollo per poter riprendere l’attività sportiva in piena sicurezza e nel rispetto delle norme. Ad averlo redatto è la Scuola Basket Arezzo che è la prima realtà cestistica in Toscana e tra le prime in Italia ad essersi dotata di un rigido regolamento interno

Un protocollo per poter riprendere l’attività sportiva in piena sicurezza e nel rispetto delle norme. Ad averlo redatto è la Scuola Basket Arezzo che è la prima realtà cestistica in Toscana e la prima in Italia ad essersi dotata di un rigido regolamento interno che, già presentato alla prefettura, contiene tutte le procedure necessarie per tornare in breve tempo ad allenarsi all’interno del Palasport Estra “Mario d’Agata”. Nelle ultime settimane, la dirigenza della società ha prima approfondito quanto previsto dai decreti, successivamente ha avviato una fase di confronto con la federazione e infine ha fatto affidamento sulla consulenza del dottor Stefano Bordiga per ricevere un parere medico necessario per completare e validare le disposizioni contenute nel documento. Il protocollo ha l’obiettivo di regolamentare dettagliatamente ogni fase dell’allenamento individuale ed è stato inviato alla prefettura che dovrà valutarlo per autorizzare la ripresa degli allenamenti. «La possibilità di poter ripartire con gli allenamenti - commenta il presidente Mauro Castelli, - è stata immediatamente colta dalla Sba che ha orientato tutto il proprio impegno nel dotarsi di un regolamento in linea con i decreti e con le disposizioni igienico-sanitarie. Siamo tra i pochi in Italia ad aver stilato un protocollo del genere indirizzato al proseguimento della crescita tecnico sportiva di ogni nostro ragazzo, il tutto nella sicurezza di atleti, tecnici e famiglie».

Nello specifico, il protocollo prevede la compresenza di gruppi ristretti di atleti a cui sarà proposto un allenamento di matrice individuale. Il palazzetto dello sport è stato suddiviso in più aree dove, evitando il contatto diretto con i compagni, ogni atleta avrà a disposizione il proprio spazio per svolgere una preparazione orientata ad un miglioramento tecnico e atletico. Per riuscire in questo, i singoli ragazzi saranno dotati di un pallone personale che non potrà essere condiviso con i compagni e che verrà riconsegnato al termine dell’allenamento per essere immediatamente sanificato. L’ingresso e l’uscita dall’impianto avverranno da due diverse porte per evitare assembramenti prima e dopo dello stesso allenamento, mentre un controllo specifico sarà dedicato all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. Tra le altre misure di tutela, rientrano anche la misurazione della temperatura ai ragazzi al momento del loro arrivo in palestra e la chiusura degli spogliatoi che non potranno essere utilizzati. «La nostra attenzione - continua Castelli, - è stata orientata ai singoli dettagli dell’allenamento, prevedendo ogni passaggio nel pieno rispetto delle misure per la prevenzione del contagio da Covid-19. I nostri ragazzi hanno la voglia, l’entusiasmo e la passione di riprendere presto l’attività e di poter tornare a giocare: con questo protocollo abbiamo voluto fornire a loro e alle loro famiglie un segnale di attenzione e di vicinanza, con l’auspicio di avviare un lento ritorno verso la normalità».

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