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Dai palazzetti di provincia, all'Olimpiade di Tokyo. Lara Mori dice basta: "Oggi piango. Ma di gioia"

Si conclude la straordinaria carriera della ginnasta valdarnese, culminata con l'avventura a cinque cerchi del 2021. L'addio ufficializzato durante la prima prova della serie A1 a Firenze

Lara Mori ha annunciato la fine della sua carriera da atleta. L'atleta valdarnese, che ha portato la provincia di Arezzo alle Olimpiadi di Tokyo nel 2021, ha detto ufficialmente basta: lo ha comunicato al pubblico del Mandela Forum ieri, alla fine della prima prova di serie A1 di ginnastica artistica 2023. Un momento particolarmente emozionante, a cui la ragazza di Montevarchi ha voluto dare un seguito sui social, salutando i suoi tifosi. "È stato bellissimo. Di solito quando si arriva in fondo ad un viaggio la malinconia prevale sull'entusiasmo. Ma come si fa a essere malinconici se ogni ricordo, ogni istante vissuto mi porta un sorriso e mi riempie il cuore?", ha scritto Lara Mori.

Le notti insonni e le corse continue

Che poi ha voluto ripercorrere le tappe di una carriera straordinaria, a partire dagli esordi, quando la partecipazione a un'Olimpiade era soltanto un sogno. "Ho iniziato a praticare questo sport per divertimento - continua - perché mi aveva sempre affascinata. Non avrei mai neanche lontanamente sperato di poter avere una carriera così. Gli stimoli, la dedizione, la fame son venuti, quasi casualmente, strada facendo. E allora sì, lo ripeto, è stato bellissimo". Una carriera incredibile che è passata attraverso sacrificio e impegno. "Gli allenamenti intensi - ricorda - le notte insonni per i dolori muscolari, le vacanze ridotte o non presenti, le corse per far combaciare studio, famiglia, amici, fidanzato. Dal palazzetto di Montevarchi ai giochi olimpici di Tokyo in un capovolgersi di emozioni che mai niente e nessuno mi potrà togliere. Perché questo sport, come la vita, ti richiede sempre il massimo".

Una lacrima, ma di gioia

"E quando fai come sto facendo adesso ovvero 'tirare le somme', guardandoti indietro in quell'irrefrenabile corsa emozionale inevitabilmente ti scende una lacrima, ma non di malinconia, di gioia. E allora grazie ginnastica artistica - prosegue Lara Mori - per quello che mi hai dato, grazie a me per quella che mi sono regalata, grazie alle mie insegnanti, alla mia società, alla mia famiglia, al mio fidanzato, ai miei amici. Grazie perché questo viaggio l'avete fatto con me, mano nella mano. Grazie a chi mi ha sostenuto, a chi mi ha chiesto foto ed autografi convinta fossi 'speciale' quando in realtà ero solo 'fortunata'.

Il futuro? La ginnastica artistica

E ora? Lara prova ad immaginare il suo futuro lontano dall'agonismo. Ma sempre legato allo sport che tanto le ha dato. "Adesso inizia una nuova vita e lo stimolo sarà quello di fare il massimo in ambito lavorativo e magari chissà, dedicarmi un domani a offrire la mia esperienza a nuove giovani ginnaste con la speranza di creare in loro la stessa gioia che ho avuto grazie a questo sport. È stato bellissimo e dentro me, lo sarà per sempre", conclude Lara Mori.

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