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Gioele Meoni, Dakar 4 Dakar e una storia di famiglia

Il figlio di Fabrizio ha deciso di continuare a scrivere, a suo modo, almeno una parte della storia del padre. Parteciperà alla Dakar 2024 e aprirà una quarta scuola in Senegal

Gioele Meoni, 31 anni, figlio di Fabrizio, ha elaborato un progetto che va dalla partecipazione alla Dakar 2024 alla fondazione di una quarta scuola in Senegal, che porterà oltre al nome del padre anche il suo. In entrambi gli obiettivi c’è la continuazione di qualcosa che è nato molto tempo fa. Correre la Dakar, seppure non insieme al padre, e vivere l’esperienza del contributo umanitario. La Dakar 2024 da pilota una tantum e con ambizioni misurate, la scuola come eredità dell’impegno di Fabrizio e, poi, della Fondazione Meoni.

Dakar 4 Dakar è tripla la sintesi del progetto di Gioele Meoni. La Dakar 2024 da pilota per correre l’avventura almeno idealmente al fianco del padre. La raccolta dei fondi necessari per la costruzione di una scuola a Dakar, nella continuazione dell’opera di Fabrizio e in memoria della sorella Chiara. Il racconto, una versione più mediatica del sentire la Dakar e le implicazioni del particolarissimo caso, di tutta la sua storia, dal movente alla decisione, dalla preparazione al traguardo, dall’impegno sportivo alle mura della scuola per altri 200 bambini.

Per prima cosa bisognava che la mamma fosse d’accordo. Elena Meoni si raccomanda: deve allenarsi molto, duramente, dedicarsi con la massima serietà. La moglie di Fabrizio Meoni e mamma di Gioele non ha mai voluto rallentare la corsa alle passioni del marito, e non lo farà neanche questa volta con il figlio. Sono d’accordo, madre e figlio, e del resto la finalità è diversa. Diciamo complementare.

fabrizio e gioele meoni-2

Gioele ha imparato ad andare in moto con Fabrizio, poi ha corso, è diventato bravo, ha vinto. Le sue priorità, tuttavia, sono state altre. La laurea, la sua startup e la sua applicazione di tracking da 100.000 utenti, WHIP, la sposa Caterina che, in questo senso, nel senso che vi diremo, la pensa come Elena.

Poi c’è il richiamo del sangue. Succede che uno che non è mai andato a caccia o a pesca senta il desiderio di farlo come il nonno, di viaggiare il mondo come il bisnonno, di pensare agli altri come ha sempre fatto la trisnonna. Un giorno, e quasi in un colpo solo, Gioele ha sentito l’istinto riportarlo alla Dakar, che suo padre ha vinto due volte, all’Africa e alle scuole che Fabrizio ha aperto in Senegal.

Nel senso della continuazione c’è l’adesione delle forze amiche che già sostennero l’attività di Fabrizio, e di uguale segno il benvenuto a tutte quelle nuove che vorranno partecipare al viaggio di Gioele. Adesso il disegno è chiaro e l’operazione è stata lanciata. Chi volesse partecipare può entrare in contatto con Gioele sul sito del Progetto, dakar4dakar.com. La Dakar in questione è l’edizione del 2024, l’anno prossimo verrà lanciata la relativa campagna di crowdfunding. È chiaro e lo sia da subito: tutto servirà alla partecipazione alla Dakar, fine personale e cassa di risonanza per un’operazione totalmente umanitaria e di beneficenza.

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