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Africa Eco Race, odissea per il Team Rossi: tempesta di sabbia e notte nel deserto. Corsa contro il tempo per rimanere in gara

La decima tappa dell'Africa Eco Race 2020 è stata accorciata ieri per un problema di elicotteri e interventi sanitari, molti dei quali causati dal forte vento di sabbia, e invece di disputare 500 chilometri tutti i piloti sono stati fermati al chilometro 249 e la classifica è stata calcolata da quel punto, e da lì hanno proseguito sempre sulla speciale, ma senza cronometro

Mai prima d'ora le ultime tappe dell'Africa Eco Race erano state così difficili per il Team Rossi 4x4. Un epilogo difficile, per non dire quasi impossibile.

La decima tappa dell'Africa Eco Race 2020 è stata accorciata ieri per un problema di elicotteri e interventi sanitari, molti dei quali causati dal forte vento di sabbia, e invece di disputare 500 chilometri tutti i piloti sono stati fermati al chilometro 249 e la classifica è stata calcolata da quel punto, e da lì hanno proseguito sempre sulla speciale, ma senza cronometro. 

Stefano Rossi e Alberto Marcon hanno timbrato normalmente a fine settore selettivo e poi si sono avviati sul lungo trasferimento, pur sempre difficile essendo una speciale, verso il bivacco di Idini.

Purtroppo però il buio è calato mentre loro erano ancora a più di 150 chilometri dall'arrivo e la navigazione si è fatta difficile.

Soprattutto perchè i due da diversi giorni non avevano il trip master e navigavano utilizzando il solo GPS: a circa 100 chilometri dall'arrivo però il loro apparecchio ha cominciato ad avere dei problemi e i due hanno cercato come possibile di proseguire. Moltissimi i mezzi in difficoltà, sia moto, sia auto e così il percorso si è fatto ancora più lento.

Ad un certo punto, su una pista che passava attraverso due cordoni di dune, la direzione indicata dal GPS teneva a sinistra e senza rendersene conto, visto il buio, i due sono saliti sulle dune lasciando la pista. Le dune, morbidissime, si sono fatte via via sempre più difficili e ad un tratto i due sono precipitati in un piccolo avvallamento che si è rivelato un catino. Troppo tardi hanno cercato di sterzare per evitare di insabbiarsi e a quel punto la Nissan Patrol si è capotata ed è precipitata dalle dune restando sul tetto.

Per fortuna i due membri dell'equipaggio sono usciti da soli dalla vettura, senza alcun danno. 

Il problema però, intorno alle nove di sera, è stato uscirne. Il punto in cui si trovavano era talmente soffice, a livello dune, che nessuna vettura poteva neanche avvicinarsi. Inoltre, essendo le antenne della strumentazione sul tetto, sono rimaste sepolte dalla sabbia e alla direzione gara non arrivava più il segnale preciso della loro posizione.

Hanno comunque potuto comunicare tramite il telefono satellitare con la direzione gara e dopo aver rassicurato sulle condizioni fisiche e sulla disponibilità di acqua e barrette Rossi e Marcon si sono messi a dormire, come possibile, sulla sabbia, senza accendere fuochi per la vicinanza della macchina visto che non erano in grado di verificare se c’erano perdite di benzina.

Oggi hanno impiegato fino a metà pomeriggio per uscirne e a quel punto l'equipaggio Rossi 4x4 si è messo in moto per raggiungere il bivacco di Idini dove erano rimasti solo i ragazzi dell'assistenza ad attenderli.

Alle 18 di ieri la Nissan ha fatto la sua comparsa in quella landa desolata e sabbiosa e ha trovato l'assistenza che immediatamente si è messa al lavoro sul mezzo per garantire il trasferimento fino in Senegal.

I due ora sono in viaggio sulla strada del trasferimento verso Saint Louis. Sono ancora in classifica ma devono cercare di raggiungere la frontiera fra Mauritania e Senegal entro mezzanotte per entrare nel Paese. A quel punto, a seconda dell'orario, potranno raggiungere il bivacco di Saint Louis, o nel caso sia troppo tardi, raggiungere il Lago Rosa per affrontare l'ultima speciale, denominata Trofeo Lago Rosa.

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