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In volo per rendere unica la serie Romulus: su Sky le immagini di Drone Arezzo

L'azienda aretina che da tempo lavora con il cinema e la comunicazione ha partecipato alla realizzazione della nuova e seguitissima serie iper realistica sulla fondazione di Roma

Mesi di lavoro su set resi immortali dalle immagini dei suoi droni. E oggi un nuovo traguardo tagliato, con la messa in onda sui canali Sky di una serie che ha già conquistato una importante fetta di pubblico: Romulus. A rendere uniche molte scene sono state proprio le riprese realizzate da Drone Arezzo, eccellenza aretina che in pochi anni ha fatto parlare di sé a livello internazionale.
"Le riprese sono finite poco dopo il lockdown - racconta David Mariottini, fondatore dell'azienda - e vedere le nostre immagini che sono regalano atmosfere particolari alle scene è una soddisfazione". 

Romulus è la nuova serie di Matteo Rovere sulla fondazione di Roma. E' stata realizzata in seguito al successo del film "Il primo re", al quale ha partecipato proprio Drone Arezzo. E la produzione  (Sky, Groenlandia, Cattleya) ha pensato bene di affidare nuovamente all'imprenditore aretino la realizzazione di quelle immagini dall'alto che hanno reso uniche molte scene. Romulus infatti, ha atmosfere molto particolari: è la storia epica e iperrealistica della genesi di Roma, "come non è mai stata raccontata".

La trama della serie 

Un viaggio indetro nel tempo che riporta nel Lazio del VIII secolo a.C, in "un mondo primitivo e brutale nel quale il destino di ognuno è deciso dal potere implacabile della natura e degli dei" annuncia Sky. "Qui i trenta popoli della Lega Latina vivono da anni sotto la guida del re di Alba, ma siccità e carestia minacciano la pace e la vita di queste città. Al di fuori di esse il bosco, un luogo oscuro abitato da creature crudeli e misteriose. Romulus è il racconto di questo mondo attraverso gli occhi di tre ragazzi segnati dalla morte, dalla solitudine e dalla violenza: Iemos, principe di Alba, Wiros, un giovane orfano e schiavo e la giovane vestale Ilia. Una storia di uomini e donne che scoprono come crearsi un destino anziché subirlo".

Sul set con il drone

"La produzione ha creato set bellissimi - racconta Mariottini -, iper realistici, nei quali, terminato il nostro lavoro di ripresa, era bello immergersi. Erano così curati da sentirsi davvero calati in un altra epoca storica e in un altro mondo. E poi sono stati usati effetti speciali davvero particolari, in Italia se ne vedono pochissimi di questo tipo". 

Drone Arezzo sul set di Romulus

Di set lo staff di Drone Arezzo ne ha visti tantissimi. L'azienda è nata nel 2013 e da allora ha accumulato successi, una vera e propria escalation di riconoscimenti. Recentemente ha girato immagini sul set di un film di Samuel Jackson. Il portfolio dell'azienda annovera collaborazioni importanti. Ad esempio, nel campo pubblicitario, ha lavorato con brand come Porsche, Mercedes e Lamborghini. Ha curato documentari raccogliendo immagini volando sopra a tutti i vulcani italiani.

Per Romulus i droni hanno volato sulle campagne del centro Italia: "Valle del Treja, Mazzano Romano, Campo Imperatore, nella riserva naturale di Decima Malafede" e poi a Cinecittà Word, "dove sono stati ricostruti set meravigliosi".

Di scene che resteranno scolpite nella memoria degli appassionati della serie ne hanno girate molte: "Come nelle primissime puntate, le riprese della fuga di un cavallo che si conclude con una caduta da una scogliera direttamente sul mare. Ovviamente il cavallo è stato aggiunto successivamente con una opportuna ricostruzione, nessun cavallo è caduto dalla rupe, ma l'intera ripresa dall'alto è originale". E ancora, per la prima volta il drone è stato utilizzato per riprendere - volando molto basso - la fuga un branco di cavalli. 

"In quel caso - racconta Mariottini - ci siamo relazionati con la produzione: avevamo paura che i cavalli fossero spaventati dal drone. Invece erano a loro agio, evidentemente erano abituati alle macchine da presa".

E poi le riprese sull'acqua: "La produzione ci aveva chiesto di volare molto molto bassi sull'acqua - racconta Mariottini -, ma il giorno delle riprese tiravano forti raffiche di vento. Siamo riusciti a girare le immagini, ma dopo quell'esperienza abbiamo capito che dovevamo cambiare sistemi, e puntare su droni pià potenti. E proprio questi nuovi strumenti ci hanno aperto la strada a lavori più importanti". 

Lavori di livello internazionale, che stanno andando avanti nonostante l'emergenza sanitaria.

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