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La storia di Pilade Cavallini

Aretino di nascita, sestinate di adozione: così Sestino, lunedì 10 novembre, ha ricordato ufficialmente i 100 anni (1919/2019) della morte di Pilade Cavallini, nel teatro a lui dedicato

Aretino di nascita, sestinate di adozione: così Sestino, lunedì 10 novembre, ha ricordato ufficialmente i 100 anni- 1919/2019 - della morte di Pilade Cavallini, nel teatro a lui dedicato. Dopo la scrittura di un atto ufficiale, quale una delibera di Giunta della Amministrazione comunale, per avviare un programma di iniziative- non solo locali –e che si prolungheranno nel tempo, il sindaco Franco Dori ha portato il saluto agli alunni dell’Istituto Comprensivo “Lucio Voluseno” che gremivano la platea, agli insegnanti, a tutti i presenti. E’ stata poi la volta di Marco Masagli, “anima” vera della iniziativa e di attenzione a momenti della storia della comunità locale, che ha prodotto anche un video-documentario su opere del Cavallini e sulla Sestino tra Ottocento e Novecento, mentre l’insegnante Loredana Ruggeri ha ricordato la tradizione teatrale dei sestinati l’insegnamento del Cavallini “maestro” e l’enfasi che ha prodotto nelle attività teatrali, durata fino ad oggi, con al centro spesso le attività della scuola. Ruolo della scuola sottolineato anche dalla preside Monica Cicalini, che ha registrato con soddisfazione l’attività delle classi.

Ma la figura di Pilade Cavallini è stata al centro della iniziativa ed è emersa in tutto il suo splendore, portando a Sestino la sua attività culturale poliedrica, la sua “pedagogia”, la sua passione e il suo innamoramento per un paese defilato come Sestino, lui che proveniva dalla città di Arezzo. Musicista, pittore, scrittore di opere teatrali e di libri per l’infanzia, Cavallini non è stato “rinchiuso” nel solo ambito locale. Le sue opere teatrali sono state rappresentate nei migliori teatri italiani, anche se all’inizio un rapporto particolare c’è stato con il teatro della Filarmonica di Arezzo. E i giornali – con molte cronache sul personaggio - scrivevano, ad esempio:”Sappiamo che l’egregio giovane Pilade Cavallini ha consegnato alla drammatica compagnia Bollini, diretta dal cav. Enrico Dominici, un nuovo dramma in cinque atti. Questo lavoro porta per titolo “Autopsia di un amore” e il suo soggetto è stato tolto dal romanzo omonimo del direttore della “Commedia umana”. Sappiamo ancora, che verrà rappresentata al Quirino di Roma e al Filodrammatica di Milano”.

C’è molto da fare – hanno commentato tutti gli intervenuti- per approfondire la figura e l’opera del Cavallini, ma il suo insegnamento - attualissimo – è condensato nel discorso commemorativo, letto il 10 novembre 1921 – quando era appena terminata la prima guerra mondiale- per l’inaugurazione della lapide ricordo, innalzata sulla facciata del teatro: “Si risvegli nel cuore umano ogni senso d’amor fraterno: e ogni disaccordo, ogni rancore, ogni disparità di pensiero cessino dinanzi all’immagine cara che questo Marmo riproduce”…

Gli alunni dell’Istituto comprensivo hanno recitato e “reinterpretato” il personaggio e le sue opere in brevi sketch, mentre altri hanno cercato il senso del “maestro” e delle sue opere che sfidano il tempo e l’esempio di passioni che amano la comunità, oltre la geografia:”Ho capito che non è importante vivere in una grande città per coltivare le proprie passioni”, ha scritto un alunno.

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